“Quando sarò grande voglio essere una ragazza”, aveva detto Cora a sua madre una notte, prima di addormentarsi. All’epoca Cora aveva cinque anni. La fotografa argentina Gabo Caruso l’ha incontrata nel 2018. La bambina aveva compiuto sette anni e viveva nella periferia di Barcellona, in Spagna. Nel 2016, era la trans più giovane entrata a far parte di un’associazione spagnola per i diritti della comunità lgbt+. “Spesso quando pensiamo ai gay pensiamo agli adulti”, dice Caruso. “Le persone transessuali ci sono sempre state e il primo posto in cui non sono state accettate è la famiglia. Poi nel tempo sono state escluse anche dalla società, che gli ha negato la possibilità di vivere in modo sereno durante l’infanzia una scelta di questo tipo”.

La convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza approvata nel 1989 è stata scritta pensando ai bambini cisgender. Ma quelli trans subiscono di più il bullismo, le aggressioni e tentano di più il suicidio. “Secondo le organizzazioni che si occupano dei diritti delle persone lgbt+, quando la famiglia, la scuola e il sistema sanitario rispettano l’identità di un minore, gli stanno salvando la vita”, afferma Caruso.

A febbraio 2023 in Spagna è stata approvata una legge che permette ai maggiori di 16 anni di cambiare il loro genere anagrafico (quello sui documenti) con una semplice autodichiarazione. “Il punto più importante della legge è l’eliminazione del trattamento ormonale obbligatorio e dei certificati medici che erano richiesti a queste persone”, dice Caruso, che con il suo progetto ha documentato la crescita di Cora. “I suoi genitori non si erano mai confrontati con il mondo lgbt+, ma per lei hanno scelto di mettersi completamente in discussione, chiedendo aiuto”.

Cora è un’opera di formazione, che vuole mostrare la bellezza di essere ciò che si vuole, dimostrando che è possibile essere un minore trans e crescere felice se l’ambiente in cui lo si fa mostra rispetto e sostegno.

Da sapere
Il festival

◆ Il progetto Cora di Gabo Caruso è esposto all’interno del Fotografia Calabria festival, ideato e promosso dall’associazione culturale Pensiero paesaggio, in corso dal 21 luglio al 20 agosto a Fiumefreddo Bruzio e San Lucido, in provincia di Cosenza. Il tema di questa edizione è il cambiamento. Oltre a quello di Caruso, in mostra sono presenti i lavori di Klaus Pichler, Laura Pannack e Xiangyu Long. In programma ci sono incontri e workshop.


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Questo articolo è uscito sul numero 1521 di Internazionale, a pagina 62. Compra questo numero | Abbonati