◆ Questa foto, scattata da un astronauta a bordo della Stazione spaziale internazionale (Iss), mostra lo stretto di Gibilterra, che collega l’oceano
Atlantico e il mar Mediterraneo. Nel punto più stretto la costa spagnola dista appena tredici chilometri da quella marocchina.

Al momento dello scatto, l’Iss era in orbita sull’oceano Atlantico a circa novecento chilometri dal centro geografico dell’immagine (misurando la distanza sulla superficie terrestre). L’angolazione obliqua permette di evidenziare la topografia terrestre. Si vedono catene montuose che arrivano fino alle coste del mare di Alborán, la parte più occidentale del Mediterraneo, creando un arco che si estende su entrambi i continenti. Noto come arco di Gibilterra, cominciò a formarsi milioni di anni fa e comprende la Cordigliera betica, in Spagna, e il Rif, in Marocco.

Quasi sei milioni di anni fa il sollevamento dell’arco di Gibilterra, in combinazione con alcuni mutamenti climatici, separò il Mediterraneo
dall’Atlantico. Qualche tempo dopo il bacino chiuso del Mediterraneo si prosciugò, creando una depressione profonda circa 1.500 metri. Poi si riempì di nuovo 5,33 milioni di anni fa, in seguito all’alluvione zancleana, e lo stretto si riformò definitivamente.

Oggi lo stretto di Gibilterra è attraversato da circa trecento imbarcazioni al giorno, soprattutto traghetti, cargo e pescherecci.–Nasa

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Questo articolo è uscito sul numero 1521 di Internazionale, a pagina 91. Compra questo numero | Abbonati