La ripresa dell’economia cinese, attesa dopo la fine della pandemia, non c’è stata e i dati ufficiali segnalano un andamento preoccupante. A luglio i due principali indicatori dell’inflazione cinese avevano segno negativo: per la prima volta in due anni l’indice dei prezzi al consumo è calato dello 0,3 per cento rispetto al 2022, e quello relativo alla produzione è sceso del 4,4 per cento. I dati allarmano gli analisti. Per il presidente statunitense Joe Biden l’economia cinese è “una bomba a orologeria”. Per Pechino, invece, non c’è un rischio deflazione (un calo generale dei prezzi). Ma anche i dati sulla disoccupazione giovanile, che a giugno ha toccato il record del 21,3 per cento, non rassicurano. Il 15 agosto, scrive lo Straits Times, l’ufficio nazionale di statistica ha annunciato che smetterà di pubblicare i dati sulla disoccupazione divisi per fasce d’età.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1525 di Internazionale, a pagina 28. Compra questo numero | Abbonati