Al termine delle consultazioni con i rappresentanti delle forze politiche, il re di Spagna Felipe VI ha conferito al leader del Partito popolare (Pp) Alberto Núñez Feijóo l’incarico di formare un governo, pur sapendo che le sue possibilità di successo sono praticamente nulle. Il Pp è risultato il primo partito alle elezioni del 23 giugno, ma la sua ipotetica coalizione, che include Vox (estrema destra) e due piccoli partiti regionali, dispone solo di 172 voti in parlamento rispetto ai 176 necessari. In caso di fallimento la palla passerà al premier Pedro Sánchez, la cui rielezione è apparsa più probabile dopo la nomina alla presidenza del congresso della socialista Francina Armengol, ottenuta grazie ai voti di Junts x Catalunya. In cambio del suo sostegno però il partito indipendentista catalano chiede concessioni potenzialmente esplosive, come l’amnistia per i leader separatisti e l’autorizzazione di un referendum sulla secessione della regione, che Sánchez non sembra disposto a soddisfare. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1526 di Internazionale, a pagina 18. Compra questo numero | Abbonati