Il 7 dicembre il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha visitato Atene per un incontro con il premier greco Kyriakos Mitsotakis, il primo dal 2017. Il viaggio segna il rilancio delle relazioni tra i due paesi dopo anni di tensioni, culminate tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023 nelle minacce di scontro militare per la giurisdizione su alcune isolette dell’Egeo. Stavolta i toni sono stati decisamente più amichevoli e i due leader hanno siglato diversi accordi di cooperazione. “Sarebbe bello”, commenta il giornale turco Sabah, “se Mitsotakis venisse presto ad Ankara per tenere viva questa atmosfera di amicizia, dare attuazione alle intese siglate in diversi settori – dal turismo all’istruzione – e costruire una nuova fiducia tra i due paesi. La ‘dichiarazione di Atene’ è un documento importante. E non dovrebbe rimanere sulla carta”. Più prudente l’analisi del quotidiano cipriota Phileleftheros: “Ovviamente siamo felici dei passi fatti verso la riconciliazione tra i due paesi, che stanno creando un clima positivo e contribuendo al superamento delle vecchie tensioni. Tuttavia Atene non sembra rendersi conto che, ancora una volta, il sultano sta usando la Grecia per i suoi obiettivi politici”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1542 di Internazionale, a pagina 20. Compra questo numero | Abbonati