All’università di Edimburgo, in Scozia, è stato sviluppato un dispositivo che permette di studiare la distribuzione e l’assorbimento del farmaco nei diversi “organi”, spiega il Guardian. È formato da cinque celle collegate da canali: le celle simulano il cuore, i polmoni, i reni, il fegato e il cervello, e i canali riproducono il sistema circolatorio. Iniettando piccole dosi di farmaco, la tomografia a scansione di positroni (Pet) rivela le reazioni negli organi e consente di valutare l’assorbimento e la distribuzione del farmaco. Questo strumento potrebbe sostituire i test sugli animali, riducendo i costi e i problemi etici e accelerando i tempi della sperimentazione preclinica. Attualmente solo il 2 per cento dei farmaci testati su animali raggiunge la fase di sperimentazione umana. Il dispositivo potrebbe essere usato anche per studiare le malattie con modelli più rappresentativi della biologia umana rispetto a quelli animali.

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Questo articolo è uscito sul numero 1544 di Internazionale, a pagina 91. Compra questo numero | Abbonati