Dalla fine di aprile scatterà la leva obbligatoria per tutti i birmani tra i 18 e i 35 anni. La misura riguarderà sei milioni di uomini, e si calcola che ogni anno in 50-60mila dovranno prestare servizio nell’esercito, impegnato nella guerra civile contro le forze di resistenza armata nate dopo il colpo di stato del 2021. Così l’esercito costringerà i birmani a combattere l’uno contro l’altro, scrive il Nikkei Asia in un editoriale. Dietro questa decisione c’è la crisi in cui si trova la giunta militare dall’ottobre 2023: molti soldati sono stati feriti o uccisi e il morale delle truppe è così basso che in tanti si arrendono o disertano. Normalmente l’esercito birmano conta 350mila soldati, ma pare che in realtà oggi siano la metà o un terzo di quel numero. “Temendo di finire al fronte a fare da ‘scudi umani’”, scrive Nikkei Asia, “molti giovani stanno lasciando il paese”. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1555 di Internazionale, a pagina 30. Compra questo numero | Abbonati