A settembre nelle strade della capitale della Repubblica Centrafricana sono apparse magliette con l’immagine di un uomo con la barba, i capelli lunghi e un’aria da santo. Il volto, che ricordava Che Guevara, era quello di Dmitrij Sytij, 34 anni, uno dei leader più influenti del gruppo paramilitare russo Wagner in Africa.

Da quando ad agosto il fondatore dell’organizzazione, Evgenij Prigožin, è morto in quello che è sembrato un attentato, Sytij è finito al centro della battaglia per il controllo dell’impero multimiliardario della Wagner in Africa, fatto di mercenari, oro, legname e diamanti. Grazie alla sua conoscenza delle aziende di copertura e delle reti di contrabbando dell’organizzazione, Sytij, un poliglotta che ha studiato in occidente, avrà probabilmente un ruolo di primo piano.

La Repubblica Centrafricana è uno dei centri nevralgici dell’attività della Wagner nel continente, oltre che uno snodo delle sue operazioni finanziarie. Sytij è vicino ai politici locali, tanto che vive e lavora in una villa della capitale Bangui che un tempo era la residenza del presidente. Attorno alla struttura è stato allestito un campo militare occupato dai miliziani della Wagner. Sytij percorre le strade della città a bordo di un suv argentato senza targa, facendo la spola tra i ristoranti più esclusivi e gli uffici dei funzionari governativi. Spesso si sposta nei paesi vicini, come il Camerun e il Ciad.

Non è chiaro se il regno africano della Wagner resterà intatto dopo la morte di Prigožin né fino a quando Sytij manterrà il suo potere. Alcuni funzionari russi, infatti, hanno comunicato agli alleati africani della Wagner – leader autoritari, capi militari e signori della guerra – che Mosca vuole assumere il controllo dell’organizzazione. Nel frattempo altre aziende di mercenari gestite dagli oligarchi legati a Vladimir Putin stanno cercando di metterci le mani sopra. Sytij non ha i contatti con il Cremlino che avevano permesso a Prigožin di entrare in confidenza con i lea­der africani. Inoltre la sua vicinanza con il fondatore dell’organizzazione alimenterà i dubbi dei nuovi dirigenti sulla sua lealtà.

Questo articolo è basato su interviste condotte con più di una decina di persone, compresi miliziani, partner commerciali, politici di paesi dove il gruppo è attivo e funzionari del settore della sicurezza. Sytij non ha risposto alle nostre richieste di un commento, e lo stesso vale per i rappresentanti della Concord, l’impresa di Prigožin specializzata nei servizi di catering che ha allargato il suo raggio d’azione al settore immobiliare, all’attività mineraria e all’accumulo di risorse in Russia e all’estero.

Negli ultimi cinque anni Sytij ha gestito l’attività finanziaria e di propaganda della Wagner. I suoi capelli arruffati e il suo fisico esile stonano con l’aspetto tipico dei mercenari, di solito muscolosi e coperti di tatuaggi. Dmitrij Sytij ha studiato economia a Parigi e sostiene di parlare fluentemente russo, inglese, spagnolo e francese. Secondo diverse fonti, gestisce una rete di società di facciata che il gruppo ha usato per esportare oro, diamanti, legname e altri materiali dalla sua base nella Repubblica Centrafricana. Sytij ha inoltre diretto campagne sui social network finanziate dalla Wagner per diffondere messaggi contro l’occidente e sostenere i leader vicini a Mosca.

Liste nere

Le autorità europee e statunitensi hanno inserito il nome di Sytij nelle loro liste nere, rendendo illegale fare affari con lui e congelando tutti i beni che l’uomo possedeva nelle loro giurisdizioni.

Le operazioni finanziarie della Wagner hanno permesso all’organizzazione di mantenere attivi cinquemila mercenari in almeno quattro paesi africani. I miliziani – accusati dal governo statunitense e da diverse organizzazioni per la difesa dei diritti umani di aver stuprato, rapito e ucciso civili – hanno permesso al Cremlino di sostenere militarmente gli alleati della Russia senza usare le forze armate regolari. In cambio, a Prigožin era stato permesso d’incrementare il suo patrimonio personale grazie all’accesso a minerali e altre risorse. Secondo alcuni funzionari europei che si occupano di sicurezza, nelle settimane successive alla morte di Prigožin il presidente della Repubblica Centrafricana Faustin-Archange Touadéra ha chiesto al Cremlino di non richiamare in patria Sytij e altri leader della Wagner, perché allontanarli potrebbe compromettere gli sforzi del governo per sgominare le organizzazioni ribelli.

Le magliette con il volto di Sytij sono state distribuite a Bangui alla fine del 2022 da un centro culturale russo gestito da lui in città. Secondo alcune fonti, poco tempo prima era stato ferito da un pacco bomba recapitato per posta nella sede del centro. Di recente le magliette con la sua immagine sono state indossate dai giornalisti vicini alla Wagner e dai giovani sostenitori del governo di Bangui. Una foto fornita da un’organizzazione filogovernativa di Bangui mostrava Sytij in un letto d’ospedale con la mano ferita.

In un’intervista rilasciata alcune settimana fa al giornale russo Pravda, Sytij ha dichiarato che sta continuando a lavorare per il bene della Russia. Quando un corrispondente in visita a Bangui gli ha chiesto un’opinione sulla morte di Prigožin, ha risposto: “Dobbiamo continuare a lavorare. Non possiamo perdere la speranza”. In un video pubblicato sul sito della Pravda, ha spiegato cosa l’ha spinto a tornare nella Repubblica Centrafricana dopo l’esplosione del pacco bomba, che gli ha provocato ferite al torace e l’amputazione di tre dita, sottolineando che prelevare agenti esperti come lui dal continente potrebbe mettere a repentaglio le reti di contatti create per difendere gli interessi russi. “Se cominciamo a ritirarci, quello che abbiamo costruito crollerà”, ha dichiarato indossando un guanto di pelle nera per nascondere la menomazione alla mano.

Nella Repubblica Centrafricana, un’ex colonia francese senza sbocchi sul mare, vivono cinque milioni di persone. Nonostante le abbondanti risorse naturali, è uno dei paesi più poveri al mondo. La Wagner è arrivata nel 2017 su invito del presidente Touadéra, un matematico diventato l’uomo forte del paese ma il cui governo è osteggiato da gruppi ribelli.

Tra i primi a raggiungerlo c’è stato Sytij, che ha lasciato in Francia un figlio e la ex moglie. Sytij ha studiato commercio internazionale a San Pietroburgo prima di laurearsi in marketing a Parigi. “Sono interessato a lavorare in un’azienda internazionale nel campo della tecnologia, per mettere alla prova le mie capacità e competenze con incarichi esaltanti”, si legge in un curriculum pubblicato online dopo la laurea, nel 2015. Secondo il dipartimento del tesoro degli Stati Uniti, Sytij è stato successivamente assunto dalla Internet Research Agency di Prigožin, una “fabbrica di troll” con sede a San Pietroburgo. Nel rapporto stilato nel 2019 dal procuratore speciale Robert Muller si legge che la Internet Research Agency aveva usato profili falsi sui social network per diffondere la propaganda russa e alterare il risultato delle presidenziali statunitensi del 2016. Il governo russo nega di aver interferito con il voto, ma nel 2022 Prigožin aveva lasciato intendere il contrario.

Il primo incarico di Sytij nella Repubblica Centrafricana è stato quello d’interprete per gli imprenditori del settore minerario a nome di una delle società di Prigožin, la M Invest (oggi sottoposta a sanzioni), e dei mercenari della Wagner. Nel giro di pochi mesi ha registrato la prima azienda dell’organizzazione nel paese, la Lobaye invest, che si occupa di estrazione di oro e diamanti.

Ad agosto Sytij ha accompagnato Prigožin per il suo ultimo tour in Africa

Secondo l’Unione europea, la Lobaye ha finanziato una nuova emittente radiofonica che trasmette propaganda filorussa e antioccidentale, oltre ad aver commercializzato vodka e birra prodotte dalla Wagner. Qualche mese fa l’azienda è stata sottoposta a sanzioni dagli Stati Uniti e dall’Unione europea.

Una copia della rubrica telefonica di Sytij risalente al 2018 e ottenuta da All Eyes on Wagner, un’organizzazione senza scopo di lucro, dimostra il suo pieno coinvolgimento nelle attività economiche delle milizie. Tra i contatti presenti nella rubrica figurano quello di un responsabile di spedizioni di container e quello di una ditta sudafricana che vende macchinari per l’estrazione dei diamanti.

Un ottimo amico

Tra i politici della Repubblica Centrafricana con cui Sytij ha stretto amicizia ci sono Hassan Bouba, un leader ribelle diventato ministro, i cui uomini hanno combattuto insieme ai mercenari della Wagner nella Repubblica Centrafricana; e Fidèle Gouandjika, consulente per la sicurezza di Touadéra. In un’intervista, Gouandjika ha definito Sytij “un ottimo amico” e ha raccontato di aver approfondito la sua conoscenza durante una serie di cene a base di vodka e prelibatezze locali come bruchi saltati, trippa di vacca avvolta in foglie di manioca, banana verde e pesce persico del Nilo.

Mentre espandeva le operazioni nella Repubblica Centrafricana, la Wagner ha cominciato a offrire i propri servizi ad altri governi africani che si sentivano abbandonati dall’occidente. Nel 2018 la milizia ha cominciato a fare affari con il generale Mohamed Hamdan Dagalo, all’epoca tra i vertici militari del Sudan, paese sottoposto alle sanzioni degli Stati Uniti per i suoi legami con il terrorismo internazionale. Oggi Dagalo e la sua organizzazione paramilitare, le Forze di supporto rapido, stanno combattendo una guerra civile contro l’esercito del Sudan. Secondo gli esperti occidentali Dagalo collabora con la Wagner allo sfruttamento delle riserve d’oro sudanesi.

Nel 2019 i mercenari della compagnia militare russa sono stati impiegati in Mozambico per combattere i ribelli islamisti. Due anni dopo, il gruppo ha firmato un accordo con la giunta militare maliana per contrastare i ribelli jihadisti.

Ogni paese in cui la Wagner ha operato è stato risucchiato nell’orbita di Mosca. E Sytij ha contribuito a gestire le operazioni non militari del gruppo. Le campagne online per elogiare la Russia e attaccare l’occidente sono spuntate come funghi nei paesi africani, soprattutto nelle ex colonie francesi. Le aziende statunitensi come la X Corp (ex Twitter) e Meta (Face­book) hanno stabilito che all’origine di queste attività c’era l’Internet Research Agency di Prigožin.

I funzionari francesi hanno dichiarato che la disinformazione alimentata dalla Wagner ha favorito i golpe militari e l’espulsione dei soldati occidentali da molti paesi, tra cui il Mali e il Burkina Faso. I vertici della Wagner sono stati ricompensati con l’accesso alle risorse naturali. Nel 2020 una società legata alla milizia, la Midas Resources, ha ottenuto il controllo della miniera di Ndassima, nella Repubblica Centrafricana.

Un anno dopo Sytij è stato promosso a direttore della Casa russa di Bangui, un’istituzione fondata per promuovere i valori culturali russi. Quest’anno la Wagner ha cominciato a produrre la propria birra, Africa Ti L’Or, che in lingua sango significa L’Africa è oro. Il birrificio di un’azienda concorrente è stato bruciato.

Quando sono cominciate le vendite, Sytij era in Russia per riprendersi dalle ferite riportate a causa del pacco bomba inviato alla Casa russa. Prigožin sosteneva che all’origine dell’attentato ci fossero i francesi, un’accusa che il governo di Parigi ha respinto. In alcune interviste concesse ai mezzi d’informazione russi, Sytij ha dichiarato che l’attacco era stato preceduto da una serie di minacce alla sua famiglia in Francia, il cui obiettivo era convincere la Wagner a ritirarsi dalla Repubblica Centrafricana.

Più o meno nello stesso periodo in cui Sytij è rientrato a Bangui, i rapporti tra la Wagner e il Cremlino hanno cominciato a incrinarsi. A giugno, dopo che Prigožin aveva accusato i vertici militari di aver ostacolato la fornitura di armi e munizioni alle sue truppe in Ucraina, i mercenari avevano cominciato a marciare verso Mosca. La rivolta si era conclusa con un accordo tra Prigožin e Putin che prevedeva l’allontanamento della Wagner dal fronte ucraino. Sytij aveva appoggiato Prigožin in un video in cui prometteva di continuare a operare per la milizia nonostante l’ultima serie di sanzioni occidentali. “Continuiamo a lavorare e continueremo a realizzare tutti i nostri progetti sotto la guida di Evgenij Prigožin”, aveva dichiarato.

A quel punto le attività di Prigožin in Russia erano ormai sotto attacco. Era stato costretto a interrompere alcune operazioni redditizie, tra cui le attività di disinformazione. Inoltre aveva perso sostanziosi contratti per la sua azienda di catering. Secondo alcune fonti, nella Repubblica Centrafricana la Wagner ha registrato nuove aziende di facciata dopo che le precedenti erano state sanzionate. L’organizzazione stava cercando d’impedire che filtrassero troppi dettagli sulle sue operazioni nel paese. I camionisti che hanno lavorato per la Wagner riferiscono di essere stati costretti a consegnare i propri smartphone prima di effettuare trasporti dalla miniera d’oro di Ndassima.

Ad agosto Sytij ha accompagnato Prigožin per il suo ultimo tour in Africa. I due hanno partecipato a un evento organizzato dalla Casa russa dove sono state scattate le ultime foto del fondatore della Wagner. Prigožin è morto in un incidente aereo il 23 agosto, pochi giorni dopo il suo ultimo incontro con Sytij.

La memoria nel continente

Dopo l’incidente Gouandjika, il consulente per la sicurezza del presidente della Repubblica Centrafricana e amico di Sytij, ha pubblicato su Facebook una foto in cui indossava una maglietta con la scritta “Je suis Wagner”. Bouba, l’ex ribelle diventato ministro, è volato a San Pietroburgo per fare visita a un memoriale improvvisato per Prigožin.

Secondo un socio d’affari della Wagner e un funzionario europeo che si occupa di sicurezza, nelle settimane successive alla morte di Prigožin Sytij ha lavorato per conservarne la memoria nel continente africano, facendo la spola con Douala, in Camerun, principale porto d’uscita per le merci della Wagner dall’Africa centrale. La città è anche la sede di Afrique Média, un canale televisivo filorusso che il governo statunitense considera legato a Prigožin. Le immagini satellitari indicano che la miniera d’oro di Ndassima è ancora operativa.

Il corrispondente della Pravda ha chiesto a Sytij quale sia il futuro della Wag­ner in Africa. E lui ha replicato: “Non ho risposte a queste domande. Presumo che tutto resterà uguale e che continueremo a lavorare”. ◆ as

Biografia

1989 Nasce a Minsk, in Bielorussia.
2011 Si laurea in commercio internazionale a San Pietroburgo, in Russia.
2015 Si specializza in marketing a Parigi.
2017 Si trasferisce nella Repubblica Centrafricana con le milizie della Wagner.
2022 Viene ferito da un pacco bomba recapitato in un centro culturale da lui fondato a Bangui.
2023 In seguito alla morte di Evgenij Prigožin diventa il responsabile delle attività economiche della Wagner in Africa.


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Questo articolo è uscito sul numero 1534 di Internazionale, a pagina 78. Compra questo numero | Abbonati