Cultura Libri
La casa di Fripp Island
309 pagine, 17,50 euro

Il terzo romanzo di Rebecca Kauffman racconta una vacanza condivisa di due famiglie. Sotto la patina della ricchezza, Lisa e Scott Daly e le loro figlie Rae e Kimmy arrivano sull’isola con il loro bagaglio familiare di sospetti e segreti. Lisa porta con sé le ansie su come il matrimonio l’ha elevata dalla sua condizione operaia in West Virginia, e le sue insicurezze sulla fedeltà di Scott. Scott, alcolista occasionale ed esattore professionista, sta nascondendo qualcosa. L’adolescente Rae, intellettuale angosciata, lotta per forgiare la sua identità nella lenta trasformazione fisica che la porta all’età adulta. E Kimmy, la più giovane dei Daly, è alla ricerca spasmodica di attenzione. Per condividere la breve vacanza, Lisa invita la sua amica d’infanzia Poppy Ford con la famiglia. Ma anche i Ford sono gravati dai loro problemi. A differenza della benestante Lisa, Poppy si guadagna da vivere modestamente affittando castelli gonfiabili. Il marito John è sull’orlo di una dipendenza da antidolorifici. Il figlio adolescente Ryan mostra un’attitudine per la scienza e la scoperta che potrebbe servirgli al college, ma anche una difensività e una riservatezza che suggeriscono qualcosa di più oscuro. E la sorellina Alexis si è rasata la testa e si è ribattezzata Alex mentre cerca di capire cosa significherà il suo ingresso negli anni dell’adolescenza. Il prologo di Kauffman è una storia di fantasmi, da cui capiamo che un personaggio non sopravviverà a questa vacanza estiva, e nell’avvicinarsi a questa rivelazione omicida, l’autrice eccelle nella dissezione delle dinamiche familiari. Dalys e Ford sono in bilico sullo sfondo di un’isola paradisiaca. Jonathan Haupt, The Post and Courier

Horrorstör
264 pagine, 19,00 euro

Se avete passato lo scorso fine settimana vagando ansiosamente in un vertiginoso labirinto di stanze finte piene di oggetti bizzarri e porte che non vanno da nessuna parte, potreste essere stati nella casa infestata di un parco divertimenti. O potreste essere stati all’Ikea. Questa è la spiritosa premessa del nuovo romanzo di Grady Hendrix, Horrorstör. Ambientato in una filiale dell’Ohio di un “superstore di mobili tutto americano in stile scandinavo” chiamato Orsk, Horrorstör offre un frizzante racconto del terrore. La storia si apre all’alba, naturalmente, ed è incentrata su un gruppo di impiegati raffazzonati reclutati dal loro capo Basil per passare la notte a indagare su una recente ondata di vandalismo contro il negozio. “Se un vandalo s’intrufola e mette a soqquadro il posto, lo arrestiamo e chiamiamo la polizia”, dice Basil. “Problema risolto”. All’inizio della notte, manca solo un cane per ritrovarsi in un episodio di Scooby-Doo. Appaiono misteriosi graffiti e piastrelle del soffitto macchiate, è rivelato il passato ottocentesco del negozio come prigione, e un fantasma è ripreso dalla telecamera. Ma si scopre anche che un’entrata è stata lasciata aperta tutta la notte, quindi probabilmente c’è una spiegazione logica. Tranne che il male, come i mobili da assemblare, spesso sfida la logica. John Wilwol, The Washington Post

Il fiume dentro di noi
267 pagine, 18,00 euro

“Danny Masters tornò a casa un pomeriggio all’inizio di agosto”. A prima vista l’incipit dell’esordio di Karen Powell sembra poco stimolante. Tuttavia, rivediamo le nostre impressioni quando si scopre che Danny è morto e sta andando alla deriva in un fiume. Siamo a Starome, un villaggio nella tenuta dei Richmond, nel 1955. Alexander, Thomas e sua sorella Lennie scoprono il corpo e lo riconoscono come quello del loro amico d’infanzia. Prima di morire, Danny ha appreso che Lennie, il suo vero amore, aveva una relazione con il suo vecchio amico Alexander. Come Danny sia “caduto a pezzi nell’acqua” rimane un mistero, ma non tutti in città hanno il tempo o l’energia per preoccuparsi del suo destino. La madre di Alexander, lady Venetia Richmond, è impegnata ad affrontare la morte di suo marito, sir Angus. Elegante e coinvolgente, Il fiume dentro di noi è un’opera prima perfettamente riuscita. Powell gestisce sapientemente la sua narrazione frammentata, che sfreccia avanti e indietro nel tempo. I personaggi nascondono segreti e traumi o esibiscono gelosie e manie. Powell esplora l’amicizia, il desiderio, la salute mentale e le divisioni di classe. Eccelle nelle sue descrizioni della natura selvaggia, in particolare il fiume, che si rivela sia una forza vitale sia una tomba acquatica. Malcolm Forbes, Star Tribune

Ballata malinconica di una vita perfetta
204 pagine, 18,00 euro

Ambientato a Tokyo, il debutto di Emily Itami usa un’infedeltà per parlare della maternità, della pressione culturale e della fine della gioventù. Narrato da Mizuki, una cantante diventata casalinga, il romanzo immerge il lettore nella frustrazione e nella delusione della protagonista. La scrittura è diretta e tinta di commedia nera. Quando Mizuki incontra Kiyoshi, un ristoratore di successo, qualcosa nasce tra loro e lei è di nuovo in grado di pensare alla vita oltre la sfera domestica. Chi si aspetta una storia d’amore alla Lost in Translation non la troverà. È vero, Itami cattura la magia di Tokyo. Ma questa non è la visione turistica di un Giappone distaccato e alieno. Itami, che è cresciuta a Tokyo ma ora vive a Londra, esamina attentamente il confine tra insider e outsider nella cultura giapponese e affronta con grande maturità temi come l’amore che s’intreccia o si scontra con il dovere, e la sensazione di aver perso una parte di se stessi. E anche se colloca queste idee in un contesto sociale molto specifico, riesce a renderle universali. Alys Key, I

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1414 - 18 giugno 2021
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