Il disegno di una bambina: una casa senza porte. Accanto alla casa, una bambina con la bocca sbavata e un albero dai rami spinosi attorcigliati attorno a un nido con un uccello. Che cosa può significare? È così che comincia Strani disegni, un inquietante thriller-horror giapponese. Uno psicologo sta cercando di analizzare quel disegno: lo ha fatto una bambina che ha ucciso sua madre. Sei anni fa Uketsu, l’autore del romanzo, era solo uno YouTuber senza volto. Sul sito giapponese di blog Omocoro pubblicava le sue storie bizzarre. I video di Uketsu su YouTube sono meno assurdi, ma altrettanto inquietanti. Usando un modificatore vocale per rendere la sua voce infantile, gioca al detective, invitando gli spettatori a risolvere i misteri insieme a lui. Indossa un body nero e una maschera bianca di cartapesta, con fori per occhi e bocca. Nel libro, come nei suoi video su YouTube, Uketsu ci invita a risolvere una serie di omicidi utilizzando immagini. Una donna incinta realizza cinque schizzi prima di morire: una giovane con lunghi capelli, una vecchia in preghiera, un uomo, un ragazzo e un neonato vestito da Babbo Natale. Uketsu ingrandisce e rimpicciolisce le immagini, le ruota e le sovrappone per cercare un significato. A volte sembra di guardare la bacheca degli indizi di un investigatore: il lettore in effetti ha tutte le carte in regola per scoprire chi è l’assassino. Eppure, mi rincresce ammetterlo, io non sono riuscita a indovinarlo. Emily Lawford, The Sunday Times
Il terzo romanzo di Korneliussen racconta una storia al tempo stesso familiare – le avventure urbane dei ventenni, tra feste, amori e tradimenti – e insolita per lo sguardo alle vite degli inuit groenlandesi di città di cui la maggior parte dei lettori non sa nulla. Una notte a Nuuk si svolge nell’arco di alcune settimane nella capitale della Groenlandia, Nuuk, ed è suddiviso in cinque capitoli, ciascuno dei quali offre la prospettiva di un personaggio diverso, aggiungendo lentamente contesto ai tre eventi chiave del romanzo: un incontro, un tradimento e una riconciliazione. Poiché la storia è raccontata di volta in volta da un personaggio diverso, e per lo più in prima persona, l’ordine dei capitoli influenza il modo in cui il lettore interagisce con la narrazione, tanto che Fia, protagonista del primo capitolo, sembra essere il personaggio principale. Continuando la lettura, scopriamo che è piuttosto scollegata da alcuni dei momenti strutturanti del romanzo: conosce appena la sua coinquilina, non si rende conto che Inuk, il suo fratello giornalista, sta affrontando la propria omofobia interiorizzata in quanto uomo gay groenlandese, né che la coinquilina Arnaq ha tradito la fiducia di Inuk rivelando la sua relazione gay, costringendolo a fuggire in Danimarca. Il romanzo è destinato a confondere le aspettative. Perché i suoi personaggi sembrano stranamente familiari, con problemi non così simili ai “nostri”? Per rispondere e per evitare di fare inutili affermazioni universalizzanti, non resta che leggerlo. Sean Guynes, Pop Matters
Guadalupa, Antille francesi. Domenica 7 aprile 2024, Jacob Santamaria, un magnate dell’immobiliare, a capo di una delle più grandi fortune dei Caraibi, sessant’anni, viene trovato assassinato all’alba, con un arpione da sub conficcato nel petto. Lo stesso destino toccherà a Audrey Colombel, una giovane avventuriera, e a Chaïma Sadji, una ventisettenne che aspettava il suo innamorato conosciuto sul sito Badoo; saranno ritrovati in vari luoghi paradisiaci dell’isola. Ogni volta il delitto è accompagnato da una messa in scena, un rituale. L’isola comincia ad appassionarsi a questi omicidi che apparentemente non hanno alcun legame tra loro. La prefettura è in allerta. I mezzi d’informazione ne fanno una saga. La pressione grava sulle spalle dei poliziotti, a cominciare dal comandante Valéric Kancel, 44 anni, originario della città più povera della Guadalupa, tornato sull’isola alla morte della madre, che non ha mai perdonato al suo unico figlio di essere partito per la Normandia. Conosciamo il talento di Michel Bussi e la sua arte del twist: Gli assassini dell’alba non è solo un colpo di scena a ogni capitolo, né una semplice sorpresa finale, ma un rovesciamento che rimette in discussione tutto ciò che si è letto prima. È l’arte perfetta dell’illusione. Mohammed Aïssaoui, Le Figaro
Isabel Allende (82 anni), da sempre interessata alla storia del Cile, nel suo ultimo romanzo affronta un tema di cui non aveva mai scritto: la guerra civile del 1891. Il libro racconta la storia di Emilia del Valle, una californiana figlia di una suora irlandese, Molly Walsh, e di un aristocratico cileno che l’abbandona. A 23 anni Emilia diventa editorialista del Daily Examiner, un giornale di San Francisco, sempre nascosta dietro una falsa identità maschile. È lì che conosce il collega Eric Whelan, un affermato giornalista e cronista di guerra. Facendosi strada in un mondo totalmente maschile, Emilia si distingue per il suo lavoro, tanto da riuscire a pubblicare col proprio nome. Emilia partirà poi per il Cile non solo come corrispondente di guerra, ma anche con una missione personale. Appoggiata su una solida base di ricerca documentale Isabel Allende propone ai lettori il suo punto di vista unico: descrivere la guerra attraverso le voci più marginali, quelle delle donne e dei perdenti. Pablo Retamal N., La Tercera
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