I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Questa settimana la freelance norvegese Eva-Kristin Urestad Pedersen.

Il libro di Francesca Grazioli sulla gigantesca industria della carne in tutto il mondo è indubbiamente importantissimo. L’autrice poi dimostra di avere una conoscenza profonda della materia e la trasmette con un linguaggio intenso, rapido ed entusiasta che si legge facilmente, anche troppo. Dalle sue parole emerge un attivismo eccessivamente insistente per riuscire a convincere chi non è già dalla sua parte. Mancano, per esempio, riferimenti ad altre fonti d’informazione, grazie ai quali un lettore interessato potrebbe trovare conferme degli argomenti (delle accuse?) di Grazioli. E poi, cosa più importante, non c’è una struttura che riesca a condurre chi legge in modo graduale e profondo alle conclusioni dell’autrice. Così com’è, mi dispiace dirlo, Capitalismo carnivoro sembra più una collezione di convinzioni personali, molto sentite ma prive di quella solidità che avrebbe potuto permettere a noi lettori di riflettere meglio sul messaggio che Grazioli vuole mandare e sugli argomenti che lo sostengono. Peccato, perché è un messaggio importante e urgente. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1503 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati