I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Questa settimana la freelance norvegese Eva-Kristin Urestad Pedersen.

I tre incendi che bruciano il mondo di cui ci parla Cecilia Sala nel suo libro sono Afghanistan, Iran e Ucraina. E purtroppo a pochi mesi dalla sua uscita, L’incendio potrebbe sembrare datato, come se il mondo di cui parla fosse più semplice da gestire, da capire, da tollerare. Ora la guerra a Gaza è una fiamma in più: è il quarto incendio che supera tutti gli altri, che li unisce in una perfetta esplosione globale di violenza, di dolore e di morte. Eppure il libro di Sala, invece di gettare nella disperazione, dà speranza. Perché parla di persone forti. Giovani donne (soprattutto) e ragazzi che credono in qualcosa e sono pronti a combattere per difenderlo, contro chiunque, a ogni costo. La giornalista è stata molto brava a costruire un rapporto con loro, è andata dove vivono per sentire quello che sentono loro. Probabilmente la ricostruzione storica delle situazioni nei tre paesi non è completa, ma non importa, non credo sia quello lo scopo del libro. Lo scopo è dare voce a persone che rifiutano di accettare che i loro diritti siano ignorati, violati, dimenticati. Sono persone da cui prendere esempio, che dobbiamo appoggiare e aiutare. E mai dimenticare. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1540 di Internazionale, a pagina 96. Compra questo numero | Abbonati