Una volontaria e un migrante sulla nave Ocean Viking, 10 novembre 2022. (Vincenzo Circosta, Afp)

Di cosa parliamo quando parliamo di informazione e democrazia? Finora nel 2022 sulle coste italiane sono sbarcate più persone che nel 2021 e nel 2020, anni di pandemia, ma dopo un picco ad agosto, da settembre questo numero è in calo. Sono dati ufficiali del ministero dell’interno.

Su Will, Carlo Notarpietro ha messo a confronto il numero di articoli sui migranti usciti nei quotidiani italiani dal gennaio del 2018 a oggi e il numero di persone sbarcate in Italia nello stesso periodo.

È un grafico con due linee che vanno su e giù, ma gli alti e i bassi coincidono raramente: ci sono stati mesi in cui sui giornali si è parlato moltissimo di migranti e ne sono arrivati pochi e, al contrario, momenti in cui se ne è parlato poco e ne sono arrivati tanti. I picchi di attenzione coincidono con le campagne elettorali e con i blocchi decisi dai vari governi.

Inoltre, nonostante si parli sempre di sbarchi, nei primi dieci mesi del 2022 sono arrivate in Europa 85mila persone dalla rotta del Mediterraneo centrale, cioè via mare, e 128mila dalla rotta balcanica, quindi via terra. Dei 90mila migranti arrivati in Italia quest’anno, poco più del 15 per cento è stato salvato dalle navi delle ong, gli altri sono sbarcati autonomamente o sono stati soccorsi dalla guardia costiera.

Infine, l’Italia non è tra i primi paesi europei per accoglienza: nel 2021 le richieste di asilo sono state 45.200, meno che in Germania (148.175), Francia (103.790) e Spagna (62.050). E se si considera il numero di richiedenti asilo in rapporto alla popolazione, l’Italia era quindicesima.

Ma tutte queste cifre che, nei fatti, smentiscono una “invasione” non riescono a scalfire il racconto alimentato per ragioni strumentali da alcuni partiti e amplificato dalla gran parte dei mezzi d’informazione.

Lo conferma un sondaggio mandato in onda dal tg di La7, condotto tra il 9 e il 14 novembre. “Il problema dei migranti” era il titolo, già eloquente di per sé. “In Italia stanno arrivando troppi immigrati clandestini, bisogna ridurre di molto gli arrivi”: ha detto di essere d’accordo con questa affermazione il 61 per cento delle persone intervistate. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1487 di Internazionale, a pagina 5. Compra questo numero | Abbonati