Tra gli elementi che caratterizzano il paesaggio delle città italiane ci sono senz’altro le piazze. Spazi aperti che rompono la continuità dell’abitato urbano esistono anche altrove, ma è raro che abbiano la complessità e la diffusione che hanno nel nostro paese. È l’effetto di una storia stratificata che nasce in epoca classica, con le agorà e i fori; prosegue con i sagrati e i mercati medievali; poi, in modo sempre più consapevole, con i progetti rinascimentali, le macchine barocche e infine il recupero moderno di un’identità locale che proprio nella piazza trova il simbolo più evidente della città.

Questo libro, scritto da uno storico dell’arte e attivo divulgatore, dopo una breve introduzione storica offre una descrizione vivace di una cinquantina di piazze italiane, dividendole in tipologie storico-formali (piazze “mercato”, “fontana”, “monumento”, “sagrato”, “coperte”, “contemporanee”). Di ognuna viene raccontata la storia, spesso articolata su momenti e livelli diversi, se ne descrivono i monumenti principali, e si ricordano alcuni aneddoti.

Complessivamente emerge l’immagine di organismi vivi, cambiati anche in epoche recenti grazie a una risistemazione (come per la piazza Anfiteatro di Lucca) o a una scoperta (come la piazza Sant’Oronzo di Lecce), che con i loro movimenti e adattamenti testimoniano bene il passare del tempo. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1457 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati