Brian Selznick, l’autore dei meravigliosi La straordinaria invenzione di Hugo Cabret e La stanza delle meraviglie, non ha bisogno di essere presentato. Il suo stile tra favola e poesia, in dialogo continuo con le illustrazioni in bianco e nero, è inconfondibile. Le storie di Selznick hanno un sapore classico ma si occupano della nostra contemporaneità fatta di ansie, riflessioni e paure. I protagonisti sono due semini, Merwin e Louise, che vivono dentro il frutto di un sicomoro. La società che ci descrive Selznick è fatta di fronde, stelle, pianeti, giganti, terra, vulcani. Ognuno ha un ruolo. I semini hanno radici, ali, una mamma albero che li stringe in un abbraccio d’amore. Ma neanche la mamma può difenderli dall’ignoto. Da quei giganti che arrivano e devastano la foresta. I due fratellini saranno costretti a fluttuare nel vento, nell’incertezza, nel terrore, ma anche nella speranza. Affrontano tutto. Anche la loro separazione. Quello che colpisce nella prosa poetica di Selznick è l’aderenza ai temi scientifici. Niente è citato a caso. Tutto ha un senso più grande. E in filigrana vediamo il nostro pianeta surriscaldato in cerca di salvezza.

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Questo articolo è uscito sul numero 1521 di Internazionale, a pagina 77. Compra questo numero | Abbonati