Oscar perde sempre tutto. Succede a molti di noi. Perde monopattini, pinne, quaderni. E cerca tutto per ore: dietro il frigorifero, nel cassetto, tra i panni sporchi, sotto il letto, dietro i cuscini del divano. Poi un giorno incontra qualcuno che lo aiuta a ricordare. Non uno qualsiasi, ma un elefante di nome Hugo. E si sa, gli elefanti hanno buona memoria. Così Hugo può ricordarsi di aggiungere le carote nella lista della spesa, i nomi degli animali antartici e anche quelli artici. E non dimentica mai di segnare le cose veramente importanti come la gentilezza, la compassione, l’amore, l’amicizia. Non solo. Oscar finalmente ha un super amico, con cui gioca, guarda la tv, fa i compiti. Un amico che gli insegna a ricordare. In questo modo Oscar comincia lentamente a ricordare le cose. Finché, un brutto giorno, Oscar si arrabbia per una sciocchezza, dice a Hugo di sparire per poi rendersi conto che si può perdere qualcosa di molto più importante di un paio di calzini: un amico vero. E si mette in cerca. Un albo tenero, dolce, pieno di buoni insegnamenti e disegnato con un tratto che invita ogni piccolo lettore e lettrice a sognare. È facile alla fine dell’ultima pagina immedesimarsi in Oscar. Capita a tutti di perdere la pazienza o un amico, ma per fortuna ciò che si perde si può ritrovare. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1550 di Internazionale, a pagina 81. Compra questo numero | Abbonati