Il marinaio di Gibilterra rimane in porto. Non gira più il mondo come nel romanzo di Marguerite Yourcenar, ma lavora a bordo del Sunborn, un’immensa nave da crociera ormeggiata ai piedi di una rocca calcarea all’estrema punta dell’Europa. La nave non prende più il largo, è diventata un albergo di lusso con 189 camere, suite che affacciano su ristoranti, casinò e negozi di un porto turistico strappato al mare agli inizi del duemila.

In questo pezzo di Regno Unito, grande 6,5 chilometri quadrati, lo spazio è così limitato e costoso che è stato più conveniente rimorchiare fin qui questo palazzo galleggiante, inaugurato nel 2014, che costruire un albergo sulla terraferma, spiega Marc Skvorc. Origini californiane, Skvorc dirige per conto di un’azienda finlandese questo albergo destinato soprattutto a clienti britannici. Gibilterra è stata la prima “nazione” al mondo vaccinata contro il coronavirus e una delle poche mete accessibili da Londra durante la pandemia di covid-19. Il Sunborn è diventato il luogo preferito dagli inglesi in cerca di un viaggio di nozze, visto che questo territorio britannico d’oltremare è noto per i matrimoni veloci, dopo che John Lennon e Yoko Ono si sposarono qui nel 1969.

Quando i turisti britannici sbarcano per andare a passeggiare sulla via principale e nelle piccole strade vicine si sentono come a casa loro: cabine telefoniche rosse, pub e studenti in uniforme. C’è anche la bandiera dipinta sui gradini di Lime Kiln road, una strada che si inerpica verso la parte alta della città e che ospita anche la cerimonia del cambio della guardia tra la sede del governo e la residenza del governatore. Ma nelle piazze e nei giardini palme, cactus e aranci danno un carattere esotico. Nella città vecchia si vedono le persiane di legno socchiuse che ricordano l’Italia, i muri con le ceramiche azzurre provenienti dal Portogallo e i balconi in ferro battuto simili a quelli di Malta. Gibilterra non è solo un’appendice del Sussex o quel pezzo mancante dell’Andalusia che rivendica la Spagna.

Le quattro sinagoghe

La sua particolarità risale al 1713, quando con il trattato di Utrecht la Spagna cedette la rocca alla corona britannica, “nel suo pieno possesso e per sempre”, ma ad alcune condizioni, come l’esclusione degli ebrei e dei mori. Oggi ci sono quattro sinagoghe, tra cui quella fiamminga, voluta dai sefarditi di Amsterdam nel 1800 e coperta di arabeschi tipici dell’artigianato ispano-moresco. Ma di fatto anche la cattedrale anglicana ricorda, con le sue decorazioni e i suoi archi traforati, un hammam. A Europa point, il punto più meridionale di Gibilterra, un’elegante moschea finanziata dai sauditi ha il suo minareto ai piedi della scogliera dove nel 711 sbarcò Tariq ibn Ziyad per conquistare la Spagna. E non a caso il posto si chiama Djabal al Tariq, la montagna di Tariq.

Due grotte ci portano molto indietro nel tempo. Ospitarono uomini e donne di neandertal. Qui nel 1848 furono trovati i resti di un cranio

A pochi passi dalla scogliera due grotte ci portano più indietro nel tempo. Ospitarono uomini e donne di neandertal, che avrebbero potuto anche chiamarsi diversamente se qualcuno avesse prestato attenzione al cranio trovato qui nel 1848, otto anni prima dei resti scoperti nella valle di Neander, vicino a Düsseldorf, in Germania. Oggi il reperto è esposto al museo di storia naturale di Londra. Geraldine Finlayson, direttrice del piccolo museo di Gibilterra, vorrebbe che il “primo abitante della penisola” fosse restituito. Così potrebbe essere esposto accanto al calco di un’incisione fatta in una parete delle grotte e scoperta nel 2014: “Sono i resti più antichi a nostra disposizione e dimostrano che i neandertal potevano ragionare in maniera astratta, al contrario di quello che si pensava prima”, spiega la studiosa, che dirige anche gli scavi internazionali organizzati qui ogni estate.

Il museo ospita anche il portasigari in avorio usato da lord Horatio Nelson durante la battaglia del vicino capo Trafalgar, nel 1805. Gli inglesi vinsero, ma Nelson morì durante gli scontri. Si raccolta che la salma passò per Gibilterra immersa in un barile di rum per essere conservata fino all’arrivo a Londra. Il patrimonio della penisola è fatto soprattutto di muraglie, bastioni e impressionanti gallerie scavate nella parte alta della rocca per nascondere soldati e cannoni durante il “grande assedio” degli eserciti spagnolo e francese, tra il 1779 e il 1783, o durante la seconda guerra mondiale. Ma ormai la “città-stato” è molto diversa da una città di guarnigione. Casemates square, che un tempo era un luogo fortificato, è diventata il cuore turistico della città vecchia con ristoranti, negozi e gallerie d’arte. Le pendici ripide e le creste spigolose, che danno l’impressione di tenersi in equilibrio tra due mari, e un tempo erano riservate ai tunnel e all’artiglieria, sono diventate una riserva naturale in cui osservare le scimmie di Barberia (Macaca sylvanus), le aquile, le sule bassane e altri uccelli migratori che volano da un continente all’altro.

Tra le 530 specie di piante presenti sul posto, cinque si trovano solo qui, e sono un motivo di grande orgoglio per i botanici. Al largo invece i delfini e le balene sembrano apprezzare l’incontro tra le acque dell’Atlantico e del Mediterraneo.

È tutto questo a rendere così affascinante Gibilterra. Certo, i palazzi moderni spuntano in ogni spazio libero e disegnano un panorama meno bello. Il Caleta hotel, la cui facciata bianca domina le case colorate e le barche di Catalan bay, sarà ben presto demolito per fare spazio a un albergo di lusso di dodici piani. L’impressione è che questo minuscolo lembo di terra, la cui economia si basa su una politica fiscale generosa e sul gioco d’azzardo online, sogni di diventare uno di quei vistosi paradisi fiscali e turistici che seducono gli influencer.

Informazioni pratiche

Arrivare L’aeroporto più vicino a Gibilterra è quello di Malaga. Dalla città spagnola si può arrivare in autobus a Gibilterra.

Dormire L’albergo più lussuoso è il Sunborn (sunborngibraltar.com), ospitato su una nave. Il prezzo di una doppia parte da 285 euro a notte, colazione compresa. Per chi vuole spendere meno c’è il centralissimo hotel Bristol, che ricorda la vecchia Inghilterra. Camere a partire da 121 euro a notte (bristolhotel.gi).

Per orientarsi Il sito dell’ufficio del turismo (visitgibraltar.gi).


Vijay Daryanani, il ministro del turismo, ha intenzione di accogliere trecento navi da crociera all’anno e, nonostante la Brexit, conta sull’accordo che dovrebbe essere firmato tra il Regno Unito e l’Unione europea per garantire la mobilità dei quindicimila lavoratori che vengono ogni giorno dall’Andalusia e quella degli undici milioni di turisti accolti ogni anno.

Profumi mediterranei

La maggior parte di questi turisti rimane solo un giorno. Tuttavia, Gibilterra non è solo un negozio esentasse dove comprare sigarette e liquori a buon mercato. La National art gallery, che occupa ancora tutto il piano terra del palazzo del comune, espone pittori di talento tra cui alcune opere di Gustavo Bacarisas (1873-1971). Altre gallerie ospitano artisti locali come Christian Hook, il ritrattista preferito dal fior fiore della società londinese. Nella piazza Governor’s parade, il giardino con i profumi mediterranei e i salotti in legno della Garrison library sono un’oasi di calma e un viaggio indietro nel tempo: è qui che nel 1801 un francese realista creò lo Gibraltar Chronicle, uno dei più vecchi giornali d’Europa ancora in attività. Poco distante Peter Mulhouse produce un eccellente gin e ne racconta l’epopea nella sua minuscola distilleria Spirit of the rock.

E poiché quest’anno è il centenario della pubblicazione dell’Ulisse, il capolavoro di James Joyce, possiamo osservare tra gli alberi esotici dei giardini dell’Alameda, una piccola statua di Molly Bloom che corre verso i suoi ricordi di gioventù, evocati nelle ultime pagine del romanzo. Joyce la fece nascere a Gibilterra, dove lui non mise mai piede, ma il cui nome ha tanto alimentato la letteratura e i desideri di posti lontani. ◆ adr

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Questo articolo è uscito sul numero 1456 di Internazionale, a pagina 74. Compra questo numero | Abbonati