06 novembre 2020 15:11
  • Il Venezuela ha riaperto il settore turistico dopo sette mesi di confinamento, permettendo una lieve ripresa del settore informale dei venditori ambulanti. A marzo il Venezuela, sprofondato nella crisi economica e con un tasso di iperinflazione del 9.500 per cento nel 2019, aveva deciso il lockdown per tentare di frenare la progressione del virus. A ottobre le autorità hanno deciso di sperimentare la formula “7+7”, una settimana di confinamento stretto e una di confinamento leggero, durante la quale possono riaprire i negozi e le persone possono andare in spiaggia, ora che comincia l’estate. Il Venezuela ha 30 milioni di abitanti e ha registrato finora 95mila casi di covid-19 e 800 decessi, cifre contestate dalle ong come Human rights watch, secondo cui queste cifre sono lontane dalla realtà.
  • Nel continente latinoamericano arriva l’allarme dell’Unesco, che sottolinea come la pandemia stia facendo aumentare le disuguaglianze scolastiche, che potrebbero causare una “catastrofe generazionale”, nonostante i paesi latinoamericani abbiano fatto un ricorso massiccio alla scuola a distanza: il 96 per cento rispetto a una media mondiale del 69 per cento, aiutati soprattutto da televisione (86 per cento) e radio (50 per cento). “I sistemi educativi della regione sono caratterizzati non solo da una qualità debole, ma anche da alti tassi di ineguaglianza ed esclusione sociale esacerbati dalla pandemia”, ha spiegato Javier González, direttore di Summa, che ha partecipato alla stesura del rapporto. “La pandemia ha tre conseguenze sull’istruzione: l’assenza dell’insegnamento, una maggiore povertà dovuta alla recessione economica e l’interruzione dei servizi sociali, tutti fattori che colpiscono soprattutto gli studenti più svantaggiati”, sottolinea il rapporto. e la scuola a distanza “è solo una sostituzione parziale dell’esperienza educativa”, ha sottolinea Manos Antonini, direttore del Global education monitoring report. Risultati che dimostrano come l’aumento della spesa pubblica dell’istruzione in America Latina e nei Caraibi, passata da una media 3,9 per cento del pil nel 2000 al 5,6 per cento nel 2017, non sia stata sufficiente ad affrontare questa emergenza.
  • Il patriarca della chiesa serba ortodossa Irinej, 90 anni, è stato ricoverato dopo essere risultato positivo al covid-19. Qualche giorno prima aveva celebrato a Podgorica il funerale del vescovo del Montenegro, Amfilohije Radovic, 82 anni, che aveva negato l’esistenza del nuovo coronavirus ma che è morto di covid-19. La cerimonia, che era stata sconsigliata dalle autorità montenegrine, è stata seguita da centinaia di persone assembrate senza mascherine, dentro e fuori la chiesa, e i video della cerimonia mostrano persone che baciano la salma, esposta in una bara aperta. Salgono i timori di un possibile focolaio: il Montenegro finora ha registrato 21.533 casi totali e 328 decessi. In Romania, il presidente Klaus Iohannis ha annunciato dal 9 novembre un inasprimento delle restrizioni, con un coprifuoco notturno, telelavoro, scuola solo a distanza e l’uso obbligatorio della mascherina all’aperto, dato che il paese, 19 milioni di abitanti, si avvicina ai diecimila casi giornalieri. In totale i casi finora registrati sono 277mila, con 7.540 decessi e con 1.104 persone in terapia intensiva, dato che preoccupa le autorità perché i posti disponibili per i malati di covid-19 sono 1.200 e nel paese scarseggiano medicinali e personale medico. Nella capitale slovena, Lubiana, la polizia antisommossa è intervenuta con lacrimogeni e cannoni ad acqua per disperdere una manifestazione davanti al parlamento contro le misure di confinamento. La Slovenia è stata abbastanza risparmiata dal nuovo coronavirus, i casi totali sono 41mila sua una popolazione di due milioni di persone. Ma di fronte a un rialzo dei casi, a ottobre il governo ha deciso un lockdown che comprende coprifuoco, chiusura delle scuole e dei negozi non essenziali.
  • Negli Stati Uniti l’epidemia procede spedita, con 120mila contagi registrati solo il 5 novembre, mettendo in difficoltà la popolazione. Un’analisi del New York Times spiega che nei college e nei campus universitari i contagi sono arrivati a 250mila, in particolare dopo l’estate, con più di 38mila casi registrati nelle ultime due settimane. Riguardo al mondo del lavoro, sono arrivate 738mila richieste di sussidi di disoccupazione, mentre altre 336mila sono state chieste in base al piano federale di assistenza destinato a chi, nel periodo della pandemia, non ha diritto alla disoccupazione perché senza contratto di lavoro. Alle difficoltà economiche, spiega il quotidiano, si aggiungono le spese sanitarie dovute al covid-19 ma non incluse nelle assicurazioni sanitarie: “L’assistenza sanitaria con la pandemia comporta un aumento dei costi per le cliniche e gli ambulatori in termini di dispositivi e sanificazione, a fronte in alcuni casi di una diminuzione del lavoro o di maggiori spese sostenute negli ultimi mesi. Spesso questi costi sono scaricati sui pazienti, in particolare sembra accadere tra i dentisti e nelle case di riposo”.
  • Dal 7 novembre la Grecia entrerà in un nuovo periodo di confinamento di tre settimane, ha annunciato il primo ministro Kyriakos Mitsotakis che aveva escluso in precedenza questa eventualità. Resteranno aperti solo negozi essenziali come farmacie e alimentari, chiuderanno le scuole superiori, e si potrà uscire di casa solo con un permesso e in determinati orari, scrive Ekathimerini. In Grecia finora sono stati registrati 46.892 contagi e 673 morti da covid-19. L’opposizione, guidata dal partito Syriza, ha criticato il governo per non aver messo in sicurezza il sistema sanitario e non aver previsto misure di sostegno economico in vista della seconda ondata. L’economia greca probabilmente diminuirà dell’8,2 per cento quest’anno. Intanto la Francia ha superato i 58mila casi al giorno e il tasso di positività sfiora il 21 per cento, ha dichiarato il direttore generale della sanità Jérôme Salomon, aggiungendo che i positivi in Francia sono 1,6 milioni, secondo quanto scrive Le Figaro.
  • Secondo i dati presentati dal governo della Malaysia il 6 novembre, l’economia del paese si riprenderà dall’impatto del covid-19 con una crescita tra il 6,5 per cento e il 7,5 per cento nel 2021. Presentando il primo bilancio per il 2021, il ministro delle finanze Tengku Zafrul Abdul Aziz ha affermato che le priorità del governo sono tre: il benessere delle persone, la continuità aziendale e il rilancio dell’economia nazionale per aiutare il paese a superare la crisi portata dal covid-19. Secondo il ministro delle finanze, il governo intende stanziare un totale di 77,4 miliardi di dollari per il 2021 e aumentare il fondo covid-19 per finanziare pacchetti di aiuti per i cittadini e per le aziende più colpite e per l’approvvigionamento dei vaccini. Dopo la riapertura di diverse attività e il lancio di pacchetti di stimolo economico il tasso di disoccupazione è sceso al 4,7 per cento ad agosto, rispetto al 5,3 per cento registrato a maggio. Il governo intende incrementare questi stimoli per creare almeno 500mila posti di lavoro e aumentare il tasso d’occupazione del paese.
  • Il Vietnam si atterrà alla strategia di contenimento del covid-19 usata finora piuttosto che affrettarsi a garantire un vaccino che potrebbe essere finanziariamente rischioso per il paese. L’ha annunciato il 6 novembre il capo della task force contro il covid-19 e vice primo ministro, Vu Duc Dam. Attraverso i test di massa, la quarantena mirata e controllata dalle forze dell’ordine e la chiusura anticipata delle frontiere il Vietnam è riuscito a contenere il numero dei contagi: il paese ha registrato 1.210 casi dall’inizio della pandemia e nessuna trasmissione locale per due mesi consecutivi. Secondo i dati ufficiali del governo, il Vietnam ha speso quasi 776,7 milioni di dollari per contenere il covid-19.
  • In Corea del Sud, le autorità sanitarie hanno imposto il livello 1 del nuovo sistema di distanziamento sociale perché il numero medio di nuovi casi in tutta la nazione è stato di 92,1 nell’ultima settimana. Il nuovo sistema a cinque livelli prevede misure mirate per aree e strutture in base al numero medio di infezioni giornaliere nella settimana. Il livello più basso è imposto quando i nuovi casi giornalieri restano inferiori a cento nella capitale Seoul, più colpita dalla pandemia, e al di sotto di 30 per le altre regioni in una settimana. Inoltre, è stato introdotto l’obbligo della mascherina dal 13 novembre sui mezzi pubblici, nei luoghi d’aggregazione e nelle strutture sanitarie.
  • Secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature, i bambini che contraggono il covid-19 producono meno tipi di anticorpi rispetto agli adulti. I ricercatori hanno analizzato gli anticorpi sviluppati contro il nuovo coronavirus in quattro gruppi di pazienti: 19 adulti guariti dal covid-19 senza bisogno di ricovero e 13 che erano stati ricoverati in ospedale con insufficienza respiratoria, 16 bambini che erano stati ricoverati con sindrome infiammatoria multisistemica (una rara condizione che colpisce alcuni bambini positivi al sars-cov-2) e 31 non colpiti dalla sindrome, o con sintomi lievi o asintomatici. Secondo i risultati della ricerca, i bambini hanno prodotto un solo tipo di anticorpi: gli IgG. Gli adulti, invece, ne hanno sviluppati diversi, più potenti dell’IgG nel neutralizzare il covid-19. I bambini sembrano quindi avere un decorso diverso della malattia e hanno una risposta meno protettiva “perché non vengono infettati in maniera grave”, ha spiegato l’immunologa della Columbia University di New York, Donna Farber, che ha condotto lo studio.

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