06 marzo 2023 12:32

Corea del Sud-Giappone
Il 6 marzo la Corea del Sud ha annunciato risarcimenti per i sudcoreani costretti a lavorare per le aziende giapponesi durante l’occupazione della penisola da parte di Tokyo, avvenuta tra il 1910 e il 1945. Saranno indennizzate quindici persone che hanno vinto cause legali nel 2018. Secondo Seoul, circa 780mila coreani furono costretti a lavorare per le aziende giapponesi. Il governo sudcoreano ha anche ritirato una denuncia contro il Giappone all’Organizzazione mondiale del commercio. Tokyo ha accolto positivamente le decisioni di Seoul, che potrebbero favorire una completa ripresa delle relazioni tra i due paesi.

Bangladesh
Un incendio divampato il 5 marzo nel campo profughi di Cox’s Bazar ha lasciato circa dodicimila persone senza un tetto. Le fiamme, di cui non si conoscono ancora le cause, hanno distrutto duemila abitazioni e decine di moschee. Il campo, uno dei più grandi del mondo, ospita in maggioranza rohingya fuggiti dalla Birmania.

Pakistan
Il 6 marzo almeno nove poliziotti sono morti e sedici sono rimasti feriti in un attentato suicida contro il camion su cui viaggiavano a Dhadar, nella provincia del Belucistan. Negli ultimi mesi i gruppi ribelli locali e i taliban pachistani del Ttp hanno condotto vari attacchi contro le forze di sicurezza.

Grecia
Il 5 marzo dodicimila persone hanno partecipato a una manifestazione ad Atene dopo la morte di 57 persone in un incidente ferroviario vicino a Larissa, avvenuto il 28 febbraio. Sono stati segnalati duri scontri tra manifestanti e polizia. Intanto, il capostazione Vassilis Samaras, responsabile dell’incidente, è stato arrestato, e il primo ministro Kyriakos Mitsotakis ha chiesto perdono ai familiari delle vittime.

Estonia
Il Partito riformatore della premier Kaja Kallas ha vinto le elezioni legislative del 5 marzo. La formazione di centrodestra al potere ha ottenuto il 31,2 per cento dei voti, più che nelle precedenti elezioni, ma per governare dovrà formare una coalizione. Kallas ha escluso un’alleanza con il partito d’estrema destra Ekre, arrivato secondo con il 16,1 per cento dei voti.

Armenia-Azerbaigian
Il 5 marzo almeno cinque persone sono rimaste uccise in una sparatoria nel Nagorno Karabakh, regione contesa tra i separatisti armeni e l’esercito azero. I governi dei due paesi si sono attribuiti reciprocamente la responsabilità della sparatoria. Le vittime sono tre poliziotti dell’amministrazione separatista e due soldati azeri.

Tunisia
Il presidente Kais Saied ha respinto il 5 marzo le accuse di razzismo annunciando alcune misure di sostegno e protezione per i migranti provenienti dall’Africa subsahariana. Negli ultimi giorni molti migranti sono stati vittime di aggressioni e atti d’ostilità dopo che Saied li aveva accusati di “compiere reati” e di “voler modificare la composizione etnica del paese”.

Mauritania
Il 5 marzo quattro jihadisti, due dei quali condannati a morte, sono evasi da una prigione della capitale Nouakchott. Secondo il ministero dell’interno, due agenti delle forze di sicurezza hanno perso la vita nel corso dell’evasione. L’identità dei fuggitivi non è stata rivelata.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it