20 gennaio 2021 15:40
  • Alla vigilia del loro insediamento, il 19 gennaio, il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e la sua vicepresidente, Kamala Harris, hanno partecipato alla commemorazione nazionale delle 400mila persone morte negli Stati Uniti a causa del covid-19. E mentre storici ed esperti di sanità incolpano l’amministrazione Trump per l’entità della devastazione sanitaria, Biden riceve una difficile eredità per la gestione dell’emergenza. I dati sulla pandemia e sulla fornitura di vaccini raccolti dalla Casa Bianca di Trump risultano, infatti, estremamente confusi e rappresentano una delle più grandi sfide per la presidenza Biden, che il 15 gennaio aveva denunciato la presenza di parecchie dosi di vaccino inutilizzate, affermando di volerle rendere disponibili subito per far sì che la campagna vaccinale possa procedere più rapidamente anche tra le fasce di età più giovani. Biden ha, inoltre, promesso di riportare sotto controllo federale la campagna di vaccinazione e di istituire più centri vaccinali sull’intero territorio statunitense già dal suo primo giorno in carica, in modo da raggiungere cento milioni di persone vaccinate entro metà aprile. L’altra priorità della nuova amministrazione è la riapertura delle scuole, che il presidente ha fissato entro i primi cento giorni dell’incarico. A partire da provvedimenti per i sussidi di disoccupazione e aiuti alimentari per 43 milioni tra bambini e famiglie povere, l’amministrazione che approderà alla Casa Bianca il 20 gennaio intende portare avanti nuove politiche di assistenza per chi si trova in difficoltà economiche a causa della pandemia.
  • Dopo essere aumentate costantemente per decenni, le emissioni globali di anidride carbonica sono diminuite del 6,4 per cento, pari a 2,3 miliardi di tonnellate, nel 2020. Gli Stati Uniti hanno contribuito maggiormente al calo globale, con una diminuzione di quasi il 13 per cento delle loro emissioni, principalmente a causa del minor uso di veicoli alimentati a carburante. Il calo è significativo – circa il doppio delle emissioni annuali del Giappone – ma inferiore a quanto molti ricercatori del clima si aspettavano data la portata della pandemia e non si prevede che durerà una volta che il virus sarà sotto controllo.
  • Il governo dei Paesi Bassi sta valutando se istituire il coprifuoco nazionale, il primo dai tempi della seconda guerra mondiale, nel tentativo di limitare la diffusione di nuove mutazioni del coronavirus. Il coprifuoco consentirebbe alle persone di lasciare le loro case tra le 20.30 e le 4.30 solo per necessità urgenti. Scuole e negozi non essenziali sono già chiusi dalla metà di dicembre, mentre la chiusura di bar e ristoranti risale a ottobre. Queste misure resteranno in vigore almeno fino al 9 febbraio, ha dichiarato il primo ministro dimissionario Mark Rutte (le elezioni politiche sono previste per il 17 marzo). La scelta del coprifuoco è controversa e vari partiti hanno già detto che non l’appoggeranno, anche se il governo non ha bisogno dei voti dell’opposizione per imporlo. Dal 23 gennaio saranno vietati i voli dai paesi esterni all’area Schengen, dal Regno Unito e dal Sudafrica. Nella settimana dal 13 al 19 gennaio i nuovi contagi nei Paesi Bassi sono stati 39.409, i decessi sono stati 13mila dall’inizio della pandemia. Il paese ha cominciato la campagna di vaccinazione il 6 gennaio, in ritardo rispetto agli altri paesi dell’Ue, e il 17 gennaio risultavano vaccinate 77mila persone.
  • È improbabile che il covid-19 sparisca, anche con le campagne di vaccinazione, ma potrebbe diventare più trasmissibile e meno mortale, sostiene Ashley Bloomfield, il direttore generale della sanità della Nuova Zelanda: “Se penso all’influenza, che fu registrata per la prima volta nel 1172 in Europa, potrei dire che questi virus non si estinguono. Cambiano nel tempo e in effetti quello che stiamo vedendo con le nuove varianti del sars-cov-2 è che tendono a diventare più trasmissibili e meno letali nel tempo”, ha detto il 19 gennaio durante un incontro in tv. Bloomfield ha ribadito che i vaccini possono aiutare gli esseri umani a sviluppare un’immunità che si aggiungerà a quella naturale sviluppata anche dalle persone che sono state infettate. Tuttavia, ha avvertito che la diffusione delle varianti del virus richiede un aumento delle precauzioni e un maggior controllo di chi è sottoposto alla quarantena obbligatoria arrivando nel paese, circa due o tremila persone al giorno, che devono rispettare rigide misure prima di uscire dall’isolamento. Bloomfield ha escluso per il momento l’ipotesi di un lockdown, anche se ha riconosciuto che l’attenzione della popolazione è scesa un po’ troppo dopo le feste di Natale.
  • La cancelliera tedesca Angela Merkel e i leader dei 16 stati del paese il 19 gennaio hanno deciso di prolungare fino al 14 febbraio il confinamento in vigore e di introdurre misure più severe per combattere la diffusione del coronavirus. La maggior parte dei negozi, scuole e attività non essenziali, come palestre e centri sportivi, rimarranno chiusi. Le nuove misure includono regole più severe sui tipi di mascherine da indossare nei luoghi pubblici e una richiesta di prorogare il lavoro da casa fino al 15 marzo quando è possibile. Sebbene le nuove infezioni in Germania siano diminuite negli ultimi giorni e la pressione sulle unità di terapia intensiva sia leggermente diminuita, i virologi hanno messo in guardia dalla velocità della diffusione delle varianti più infettive, come quelle identificate nel Regno Unito e in Sudafrica.
  • Lo stato di Panama ha ricevuto il 20 gennaio le prime dosi del vaccino della Pfizer-Biontech ma in quantità ridotta rispetto a quanto previsto: 12.840 dosi invece di 40mila. Il paese, che ha 4,2 milioni di abitanti e attualmente conta più di 50mila casi attivi, ha comprato tre milioni di dosi del farmaco Pfizer-Biontech con un contratto da 36 milioni di dollari. Dal 4 gennaio è in vigore un confinamento totale nella capitale e nella provincia di Panama Oeste. Gli ospedali e gli obitori sono ormai quasi pieni e il paese ha chiesto l’aiuto di medici stranieri per affrontare la situazione.
  • Migliaia di elettori portoghesi, in quarantena o confinati nelle case di riposo, voteranno per le elezioni presidenziali del 24 gennaio grazie a dei volontari che raccoglieranno le schede porta a porta. Il paese sta attraversando una fase critica dell’epidemia “ma non possiamo sospendere la democrazia”, ha dichiarato il sindaco di Loures, Bernardino Soares, per incoraggiare i volontari impegnati nella periferia settentrionale di Lisbona. L’operazione è senza precedenti, ha spiegato Soares, e costituisce una sfida logistica. Con settantamila casi attualmente attivi su dieci milioni di abitanti il Portogallo è diventato il paese con il più alto rapporto tra contagiati e popolazione, e il governo di fronte all’aumento dei contagi e a un sistema sanitario fortemente provato ha imposto il 15 gennaio un nuovo lockdown, malgrado le restrizioni già in vigore da due mesi nelle regioni più colpite. Nonostante la situazione e lo stato di emergenza decretato a novembre, la legge portoghese non ha permesso di rimandare il voto e nemmeno di vietare le iniziative della campagna elettorale, anche se i candidati le hanno ridotte di propria iniziativa al minimo indispensabile. Il 17 gennaio si è svolta una votazione anticipata a cui ha partecipato l’80 per cento delle 250mila persone che si erano iscritte. Ma le immagini delle lunghe file davanti ad alcuni seggi soprattutto a Lisbona non hanno avuto un effetto rassicurante. Diversi osservatori prevedono un’astensione record, fino al 75 per cento, aiutata anche dal fatto che il presidente uscente, il conservatore Marcelo Rebelo de Sousa, dovrebbe essere eletto al primo turno, dato che i socialisti, al governo, non hanno presentato un loro candidato.
  • Il ministro dell’economia portoghese Pedro Siza Vieira è risultato positivo al covid-19 ed è in autoisolamento, ha riferito il suo ufficio nella tarda serata del 19 gennaio. Era già in quarantena a casa dal 16 gennaio come misura precauzionale dopo che il ministro delle finanze João Leão è risultato positivo in seguito a un incontro con alti funzionari dell’Ue, a cui hanno partecipato lo stesso Siza Vieira e il premier Antonio Costa. È risultata positiva anche la ministra del lavoro Ana Mendes Godinho. Il Portogallo dall’inizio della pandemia ha registrato 566.958 casi confermati di covid-19 e 9.246 morti.
  • I produttori cinesi dei vaccini Sinovac, Sinopharm e Cansino Bio hanno presentato la richiesta di entrare nell’iniziativa internazionale Covax, promossa dall’Organizzazione mondiale della sanità per dare accesso ai farmaci ai paesi meno ricchi, ha dichiarato la portavoce del ministero degli esteri Hua Chunying.
  • Il fondo sovrano russo (Rdif) che finanzia la produzione del vaccino russo Sputnik V ha presentato la richiesta di autorizzazione all’Agenzia europea del farmaco e l’esame della richiesta dovrebbe cominciare a febbraio.
  • La commissione sanitaria nazionale cinese ha dichiarato che al 20 gennaio sono 15 milioni le persone vaccinate in Cina contro il covid-19, un numero inferiore all’obiettivo di 50 milioni che il governo vorrebbe raggiungere prima dell’inizio delle festività per il capodanno lunare, il 12 febbraio, quando milioni di persone si metteranno in movimento in tutto il paese. Il 20 gennaio è stato imposto un confinamento parziale nella capitale cinese, imponendo il divieto di lasciare Pechino a 1,6 milioni di residenti del distretto meridionale di Daxing dove sono stati individuati sei dei sette casi registrati nella giornata. I residenti di Daxing non devono lasciare Pechino a meno che non abbiano ricevuto un permesso speciale e siano risultati negativi al covid-19 negli ultimi tre giorni, hanno dichiarato le autorità. Tra il 13 e il 19 gennaio la Cina ha registrato 1.272 nuovi casi, secondo i dati dell’Oms.
  • In Brasile, Dimas Covas presidente dell’istituto Butantan – che produrrà l’unico vaccino finora in uso nel paese sudamericano – ha chiesto l’aiuto del presidente Jair Bolsonaro per facilitare la spedizione dalla Cina del principio attivo usato per la sua fabbricazione. Il 17 gennaio l’autorità sanitaria brasiliana, Anvisa, ha autorizzato l’uso di emergenza del Coronavac, così come del vaccino Di Oxford-AstraZeneca, che però non è ancora disponibile in Brasile. La campagna vaccinale brasiliana è cominciata con la distribuzione di sei milioni di dosi di Coronavac e l’istituto Butantan ha richiesto l’autorizzazione per l’uso di 4,8 milioni di dosi aggiuntive. Bolsonaro si è opposto a più riprese al Coronavac, farmaco promosso dal governatore dello stato di São Paolo, João Doria, uno dei principali oppositori del presidente.
  • A Hong Kong il funzionario sanitario Raymond Ho Lei-ming ha affermato che il [crescente numero di contagi](http://Hong Kong fourth wave: South Asian residents, concern groups outraged over official’s coronavirus remarks | South China Morning Post (scmp.com) tra i gruppi di minoranze etniche presenti nella città sarebbe dovuto ai loro “comportamenti rischiosi”. La chief executive del territorio, Carrie Lam, si è subito affrettata a prendere le distanze dalle parole del funzionario, ma la comunità nepalese ha denunciato il peso discriminatorio delle affermazioni di Raymond Ho Lei-ming, specificando che l’aumento dei contagi nelle comunità dei migranti è dovuto al fatto di vivere in zone sovraffollate dato l’alto costo degli affitti nel resto del territorio.
  • Il 19 gennaio, il Messico ha registrato 1.584 nuovi decessi in ventiquattro ore. Il paese di 128 milioni di persone conta un totale di 142.832 morti dall’inizio della pandemia. È il quarto paese più colpito al mondo dopo Stati Uniti, Brasile e India. Nei giorni tra l’8 e il 14 gennaio il paese ha registrato un picco di mortalità, con una media di 983 decessi al giorno. Il ministero della salute messicano ha inoltre segnalato 18.894 nuovi casi confermati di coronavirus, portando il totale a 1,6 milioni. L’aumento delle infezioni e dei decessi si concentra maggiormente nelle aree più densamente popolate, come la capitale, Città del Messico, e la sua vasta area metropolitana, dove vivono circa 23 milioni di persone.
  • Il vaccino della Pfizer-Biontech sarebbe efficace anche contro la variante “inglese”, secondo uno studio più approfondito degli esami del sangue di chi ha partecipato alle sperimentazioni. Allo studio, non ancora sottoposto a peer review e pubblicato da bioRxiv.org, hanno partecipato Ugur Sahin e la moglie Oezlem Tuereci, cofondatori della Biontech.

Ha collaborato Sara Tartamo.

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