17 settembre 2021 15:15
  • Nel mondo dall’inizio della pandemia sono stati conteggiati 227.089.247 di contagi e 4.670.690 morti, secondo i dati della Johns Hopkins university. Sul fronte vaccinazioni, secondo i conteggi di Our world in data, ha ricevuto almeno una dose il 42,8 per cento della popolazione, pari a 5,86 miliardi di dosi somministrate a livello globale. Solo l’1,9 per cento della popolazione dei paesi poveri, tuttavia, ha ricevuto almeno una dose.
  • Un nuovo studio cinese pubblicato su Jama Ophthalmology si aggiunge alle ricerche che collegano la miopia nei bambini alle quarantene e ai lockdown, quando passano più ore in casa davanti a computer e telefonini. Lindsey Tanner, dell’Associated Press, spiega che i ricercatori della Sun Yat-Sen university di Guangzhou, in Cina, hanno confrontato i dati degli esami oculistici effettuati a un anno di distanza su circa duemila bambini di seconda elementare (sei o sette anni). Una metà era stata controllata alla fine del 2018 e poi un anno dopo. L’altra metà è stata visitata alla fine del 2019 e poi alla fine del 2020, dopo diversi mesi di scuola a distanza e di lockdown. Prima della pandemia i livelli di miopia erano simili in entrambi i gruppi – circa il 7 per cento – ma sono aumentati di più nei gruppi ricontrollati alla fine del 2020. In terza elementare, circa il 20 per cento di quei bambini era miope rispetto al 13 per cento di un gruppo testato prima della pandemia. Secondo gli oculisti, la tendenza potrebbe verificarsi in tutto il mondo. Lo studio non ha informazioni su quanto tempo i bambini di entrambi i gruppi trascorrano online o svolgano altre attività che potrebbero affaticare gli occhi, ma i ricercatori affermano che i risultati dello studio e quelli di studi precedenti “dovrebbero indurre i genitori, le scuole e le agenzie governative a riconoscere il potenziale valore di fornire ai bambini tempo per attività all’aperto e monitorare quante ore sono dedicate alla visione degli schermi da vicino”. La miopia colpisce circa il 30 per cento della popolazione mondiale ed è in costante aumento negli ultimi venti anni.
  • All’Africa arriveranno 470 milioni di dosi di vaccino in meno del previsto attraverso le forniture della piattaforma internazionale Covax. L’Oms ha lanciato l’allarme affermando che questa situazione potrebbe riportare il mondo “al punto di partenza” nella lotta alla pandemia.
  • Il Camerun affronta due pandemie, quella del covid-19 e gli assalti del gruppo terroristico Boko haram, scrive Nalova Arkua in un reportage pubblicato sul sito del Gavi. “La guerra contro Boko haram nel nord e il conflitto con i secessionisti nell’ovest hanno un impatto decisamente negativo nella campagna di vaccinazione”.
  • L’Organizzazione panamericana della sanità (Paho) avverte che nelle Americhe aumentano i ricoveri e i decessi dei bambini non ancora idonei alla vaccinazione. Dall’inizio del 2021 i contagi tra bambini e adolescenti in America Centrale e Meridionale hanno superato 1,9 milioni di casi. La pandemia in queste aeree ha innescato la peggiore crisi educativa nella storia della regione a causa della scuola a distanza, e ha anche interrotto i servizi di salute sessuale e riproduttiva in più della metà dei paesi della regione, alimentando uno dei più gravi incrementi di gravidanze adolescenziali osservati in un decennio. Le restrizioni ai movimenti e la perdita del lavoro hanno fatto aumentare il rischio di violenza domestica, trasformando le case in luoghi non sicuri per i minori, ha dichiarato la direttrice del Paho Carissa Etienne. Seguendo le indicazioni dell’Oms, nella regione l’unico vaccino con autorizzazione di emergenza per chi ha più di 12 anni è quello della Pfizer, mentre quelli della Moderna, della Sinovac e della Sinopharm sono in attesa di riceverla. Alcuni paesi, come Cile e Cuba, hanno tuttavia preso strade autonome: Cuba comincerà la somministrazione del farmaco nazionale Soberana-2, già approvato per chi ha più di dodici anni, ai bambini tra i due e i dieci anni. Il Cile ha deciso di usare il Coronavac cinese per le vaccinazioni pediatriche e in età adolescenziale, anche se l’Oms finora l’ha approvato solo per chi ha più di 18 anni.
  • Uno nuovo studio britannico, chiamato Com-Cov3, confronterà le risposte immunitarie dei minori vaccinati solo con il vaccino della Pfizer (prima dose intera e seconda dose dimezzata) e quelle di chi riceverà vaccini diversi (prima dose della Pfizer, seconda dimezzata della Moderna o della Novavax) per capire quale possa essere l’approccio migliore per limitare i rischi d’infiammazione cardiaca riscontrati nella fascia d’età adolescenziale. Nel Regno Unito le vaccinazioni per la fascia d’età 12-15 anni cominceranno dal 20 settembre, nelle scuole o nei centri vaccinali, con date diverse in Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord.
  • A Hong Kong i consiglieri sanitari del governo del territorio hanno raccomandato la somministrazione di una sola dose del vaccino della Pfizer per la fascia di età 12-17 anni, dopo le segnalazioni di effetti collaterali di infiammazione cardiaca.
  • La Cambogia il 17 settembre ha lanciato la campagna di vaccinazione per la fascia d’età tra i sei e gli undici anni, nel tentativo di riportare in classe i bambini dopo mesi di chiusura delle scuole. Secondo un rapporto dell’Unicef per quasi 77 milioni di bambini in sei paesi le scuole sono ancora quasi completamente chiuse. Quasi il 72 per cento di circa 17 milioni di cambogiani ha ricevuto almeno una dose dall’inizio della campagna vaccinale a febbraio. Nel paese sono in uso i vaccini della Sinovac, della Sinopharm, dell’AstraZeneca e della Johnson & Johnson.
  • In Francia sono stati sospesi senza stipendio tremila operatori sanitari per aver rifiutato il vaccino anticovid. Il ministro della salute, Olivier Véran, ha spiegato che il personale è stato informato per iscritto prima della scadenza imposta dal governo entro cui ricevere almeno una dose.
  • Negli Stati Uniti quasi 664mila persone (una su 500) sono morte a causa del virus dall’inizio della pandemia. I contagi restano ancora alti in particolare negli stati meridionali, a causa della combinazione di variante delta e bassi tassi di vaccinazione. Secondo il censimento 2020, gli Stati Uniti hanno 331,4 milioni di abitanti.
  • In Canada il premier dello stato dell’Alberta, Jason Kenney, che a luglio aveva tolto ogni misura di contenimento dei contagi, ha annunciato nuove e radicali restrizioni per combattere la diffusione del coronavirus, ammettendo che la provincia canadese è nel mezzo di una “crisi causata dai non vaccinati”.
  • La Casa Bianca si è offerta di mettere in contatto la cantante Nicki Minaj con uno dei medici dell’amministrazione Biden per rispondere alle sue domande sul vaccino contro il covid-19, dopo il tweet della rapper di Trinidad su un nesso tra il vaccino e l’impotenza maschile.
  • In Italia il governo ha approvato un decreto legge che entrerà in vigore il 15 ottobre quando diventerà obbligatorio (almeno fino al 31 dicembre) l’uso del green pass per chiunque voglia accedere al posto di lavoro sia nel settore pubblico sia in quello privato. Invece chi lavora nelle Rsa – compresi gli esterni – dal 10 ottobre dovrà vaccinarsi, pena la sospensione dall’impiego e dalla retribuzione, in linea con quanto già previsto per il personale sanitario. Il green pass serve per accertare l’avvenuta vaccinazione, il risultato di un tampone negativo o la guarigione dal covid-19 nei sei mesi precedenti. L’Italia è il primo paese in Europa ad adottare una norma di questo tipo.
  • Le autorità di New York hanno chiesto di presentare il certificato vaccinale a tutto il personale diplomatico e non in arrivo in città e al palazzo di vetro per partecipare alla 76ª sessione dell’assemblea generale delle Nazioni Unite aperta il 16 settembre e con un calendario d’incontri lungo quasi un anno. Contrario alla richiesta di pass vaccinale l’ambasciatore russo, che ha definito l’ordine una misura discriminatoria. Il Washington Post sottolinea che molti dei vaccini approvati nei paesi di provenienza di chi parteciperà ai lavori non sono ancora approvati per l’uso di emergenza negli Stati Uniti e neanche dall’Organizzazione mondiale della sanità.

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