24 aprile 2020 16:58

Alex Ross, critico di musica classica del New Yorker dal 1996 e firma ben nota ai lettori di Internazionale, ha dedicato un articolo molto personale alla musica per accompagnare il dolore. Racconta la morte di sua madre, nel febbraio scorso, e la musica che ha ascoltato nel viaggio in aereo per raggiungerla. Era di un autore solo, Johannes Brahms.

“Ho scelto Brahms”, scrive Ross, “perché mi rivolgo sempre a lui, che il mio umore sia allegro o triste. M’identifico con il protagonista di Anglais mort à Florence, del poeta Wallace Stevens, per il quale Brahms è un ‘cupo amico intimo’. Per me è il compositore più socievole, il più solidale. Nelle sue opere c’è un’enorme tristezza, ma è una tristezza che splende di comprensione, che allevia il nostro dolore condividendo il suo. È musica che sembra stranamente ascoltarci, anche mentre l’ascoltiamo noi. In un momento nel quale una quantità enorme di persone è in lutto, raccomando Brahms come amico e consulente”.

Tra le registrazioni che Ross porta con sé ci sono le ultime tre raccolte di pezzi brevi di Brahms, op. 117, 118 e 119, nell’esecuzione di Radu Lupu, uno dei grandissimi pianisti del nostro tempo.

Nel 2019 Lupu si è ritirato dall’attività concertistica, dopo aver abbandonato da anni quella discografica, che non l’aveva mai soddisfatto. “Quando registro un disco, per me ci vuole molto tempo prima che diventi un’esperienza paragonabile a un concerto”, aveva dichiarato nel 1976 in un’intervista a Gramophone. “Mi manca il pubblico, ma soprattutto mi manca la sensazione che sia un’occasione unica. In concerto so che quando comincio non posso più fermarmi, non posso più tornare indietro. Questo incide molto sul risultato. In studio, invece, so che c’è sempre una seconda possibilità. Invidio molto i miei colleghi che prima di cominciare una registrazione sanno già come suonerà alla fine. Anch’io parto con un piano preciso in testa, ma poi in concreto cambia sempre!”.

La musica da camera della settimana sono le registrazioni realizzate da Lupu tra il 1970 e il 1976. Se volete averle fisicamente con voi, il modo migliore è comprare il box della Decca che raccoglie tutte le registrazioni per piano solo di Lupu. Sono 10 cd che non vi lasceranno mai più da soli.

Per visualizzare questo contenuto, accetta i cookie di tipo marketing.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it