20 novembre 2019 16:39

Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.

Sono un docente universitario gay sulla quarantina e insegno in un piccolo ateneo. Mi sforzo di non provare attrazione per gli studenti, e in genere ci riesco. Ma resistere alle tentazioni è dura quando vivi circondato da maschietti sexy, intelligenti e spiritosi in una provincia rurale dove la scelta non abbonda. Negli ultimi anni ho finito per fare sesso con diversi studenti. Nessuno di cui fossi o rischiassi di essere insegnante, e due già laureati. Di fatto non violo i regolamenti universitari, che ai docenti vietano solo di frequentare i loro stessi studenti. Dentro il campus non ho mai fatto nulla né avvicinato nessuno, e quando qualcuno ci prova di solito ho la forza di volontà per ignorarlo. Le rare volte in cui ho lasciato ragionare il pisello, ho sempre trattato i miei giovani partner con gentilezza, e rispettando la tua regola del bravo campeggiatore. I ragazzi in questione hanno tutti giurato solennemente di mantenere il segreto sulle nostre attività extracurriculari, ma la voce potrebbe circolare per il campus, e non voglio passare per uno di “quei” professori. Ma soprattutto non voglio dare ai miei studenti gay – molti dei quali vedono in me un mentore – l’impressione che io stia facendo “grooming” per poi scoparmeli alla fine del corso, e alle studentesse e agli studenti etero quella che li consideri meno importanti. Al tempo stesso sono sessualmente progressista e credo nel valore intrinseco di una bella scopata consensuale. Uno dei motivi per cui sono attratto dagli uomini più giovani è che a letto sono meno disincantati e più eccitati. Con loro è un po’ meno impersonale del classico incontro da Grindr ciao-scopiamo-veniamo-kleenex-addio che pare sia la regola tra i gay con più di trent’anni. Non so cosa pensare di queste mie scopate intra-campus. Siamo tutti adulti e non facciamo nulla di vietato. È ovvio che sul piano professionale per me sia un rischio, anche sconsiderato. Ma mi chiedo: è immorale? E soprattutto: cosa fare la prossima volta che mi si offre un’opportunità?

– Professor Horn-Dog

Possiamo per favore non definire “grooming” l’atto di un adulto che comunica, sottilmente e in modo forse involontario, la sua attrazione per un altro adulto? Il termine si usa per i predatori sessuali adulti che si insinuano nelle vite dei minorenni allo scopo di conquistare la loro fiducia e quella delle famiglie, per poi abusarne sessualmente. Ha un significato molto specifico, PHD, e non dobbiamo usarlo a sproposito o diminuirne il significato applicandolo al tuo comportamento, che – pur non essendo né criminale, né immorale – è straordinariamente stupido.

È vero, sono relazioni ammissibili, nel senso che l’università dove insegni non le vieta. Non violano le regole, i giovani in questione erano tutti adulti consenzienti, e hai rispettato la regola del bravo campeggiatore (lasciarli meglio di come li hai trovati). Ma questa è una rubrica di consigli, PHD, e tu non mi chiedi cosa sia ammissibile, ma consigliabile. E il tuo comportamento è clamorosamente sconsigliabile per le varie ragioni che elenchi: il rischio che qualche studente gay bello e promettente scambi il tuo interesse per sessuale, che quelli etero non si sentano sufficientemente considerati, e che gli studenti gay belli ma mediocri – scusa, gli studenti gay diversamente attraenti ma mediocri – interpretino i propri scarsi risultati come un rifiuto sessuale.

Sono anch’io sessualmente progressista, credo nella libera scopata tra adulti consenzienti e non ritengo ciò che fai immorale. Ma in questo momento, in un ateneo americano, è davvero sconsiderato. Il rapporto tra potere e consenso è un campo minato nel quale studenti, professori e amministrazioni si aggirano in punta di piedi, PHD, mentre tu ci vai a scopare. Passare per uno di “quei” professori – perché sei uno di loro – potrebbe rivelarsi l’ultimo dei tuoi problemi. E se l’università decide di cambiare le regole mentre ti scopi uno studente? Se dopo aver scopato litigate e quello ti denuncia? Se trovi lavoro in un’altra università, con regole diverse, e la tua fama ti precede rovinando il tutto?

Infine, PHD, essere attratti dai giovani non è un problema. Ma se le tue esperienze con gli uomini sopra i trenta sono state tutte deludenti e impersonali, be’, ho idea che il minimo comune denominatore di tanti incontri “meh” fossi tu. Parlando per esperienza: sopra i trenta esistono molti uomini che amano il sesso e sanno farlo. Se tutti gli over trenta che hai conosciuto ti hanno deluso, be’, può darsi che ti restituissero lo scarso entusiasmo e la scarsa attrazione che percepivano da parte tua.

Illustrazione di Francesca Ghermandi

Sono una 33enne che sta con una donna da nove anni. Nell’intimità il rapporto non viaggia bene da tanto. Ne abbiamo parlato allo sfinimento, ma non è cambiato quasi niente. Ho da poco cominciato a sentire una donna che vive in un altro stato, sposata e in una situazione analoga con il marito. Tra noi va tutto benissimo, ma nessuna delle due prevede in futuro di lasciare il partner. La mia compagna ha una malattia cronica e dipende economicamente da me, mentre la fidanzata online e il marito hanno dei figli piccoli. Mi chiedevo se sapessi dirmi qualcosa sulla sostenibilità delle relazioni online. Confesso che a volte è una tortura non poter stare insieme nella vita reale, ma c’è sempre la questione delle rispettive metà. Va bene mantenere il segreto, se tutto il resto funziona?

– Making It Last Forever

Le vostre metà non sono questioni, MILF: sono persone, e né tu né la tua fidanzata online avete intenzione di lasciarle. Se vuoi risparmiare alla tua compagna malata l’ansia di sapere che potresti lasciarla per un’altra, allora tieni la fidanzata online nascosta. Dovreste però chiedervi – tu e la tua fidanzata online – se questa relazione/avventura virtuale vi rende persone migliori, più appagate ed emotivamente presenti per i vostri partner nella vita reale.

Se vi rende migliori per la persona con cui realmente/tecnicamente/fisicamente state, allora perfetto. Ma se è una distrazione che vi fa trascurare il partner reale o vi rende insofferenti nei suoi confronti, MILF, allora va chiusa. Se nuoce al rapporto reale e tu non la chiudi, il tuo diventa un odioso e disonesto sabotaggio al rallentatore.

Quanto alla sostenibilità delle relazioni online, c’è chi mantiene legami su internet – amicizie importanti, relazioni sentimentali e/o sessuali – da quando esiste la rete. A volte queste relazioni fanno il loro corso e finiscono, come quelle dal vero su cui sono nate. (C’è chi sta ancora insieme dopo essersi conosciuto su Friendster o Myspace.) Ma in rete come fuori, MILF, le difficoltà esistono sempre, e le garanzie mai.

Sono un tuo lettore eterosessuale. Da un anno frequento – con il permesso di mia moglie – una dominatrice professionista, e questa cosa ci ha fatto molto bene come coppia. Quando ci siamo sposati ero convinto di poter “rinunciare” al bondage, ma poi ho cominciato a provare risentimento per mia moglie, pur essendo stata una mia libera scelta. Questa soluzione – una splendida professionista che incontro solo per il bondage, senza fare sesso – ha risolto il problema e migliorato la nostra vita sessuale. Scrivo per ringraziarti. Dubito che saremmo riusciti a discuterne con tanta calma se non fossimo stati ascoltatori del Savage lovecast. Ah, e ovviamente a mia moglie ho detto che, se la posso aiutare a soddisfare un desiderio, deve solo chiedere.

– Grateful Reader In Nevada

Grazie per il bel messaggio, GRIN!

(Traduzione di Matteo Colombo)

Savage love è una rubrica di consigli sessuali e di coppia pubblicata su The Stranger.

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