29 aprile 2020 16:55

Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.

31 anni, femmina. La settimana scorsa ho di colpo iniziato a provare uno stato di eccitazione fisica travolgente, compulsivo e quasi costante. Per alleviarlo mi masturbo così tanto che ho l’intera zona inferiore tutta infiammata e gonfia, eppure è come se in tutto il corpo mi pulsasse una scossa di eccitazione che mi dice di ignorare il cervello e farlo ancora. Non ho idea se sia normale avere picchi di libido così improvvisi, e so che in tanti penseranno “magari ce li avessi io!”, ma nel mio caso interferisce con le attività quotidiane, perché non riesco a concentrarmi. Ne risentono le lezioni all’università. Mi sono perfino dovuta togliere il piercing al cappuccio del clitoride, che avevo da più di dieci anni! Avrei tutti i motivi – l’ansia legata alla pandemia, essere rinchiusa in casa con un fidanzato alcolista, montagne di roba da studiare, soldi che scarseggiano – per giustificare un’assenza di libido, ma allora perché ci annego dentro? Tutto quel che studio in classe afferma che il desiderio sessuale diminuisce nel corso della vita, ma allora perché io pulso di desiderio? Eviterei volentieri di chiamare il dottore, se proprio non devo. Qualsiasi consiglio sarebbe gradito.

–Chronically Aroused

“C’è la diffusa convinzione che l’eccitazione sessuale sia sempre gradita, e più ce n’è, meglio è”, dice Robyn Jackowich. “Ma la realtà è che un’eccitazione sessuale persistente e indesiderata può essere molto agosciante”.

Jackowich è una ricercatrice della Queen’s university, dove lavora sotto la supervisione della dottoressa Caroline Pukall al laboratorio di studi sulla salute sessuale. Ha pubblicato numerosi articoli sul disturbo dell’eccitazione genitale persistente (Pgad), caratterizzato dalla ricorrenza dell’eccitazione genitale – rilevabile nelle sensazioni, nella sensibilità, nell’inturgidimento – in assenza di desiderio sessuale.

“In altre parole, c’è una disconnessione tra ciò che accade nel corpo e ciò che accade nella mente”, dice Jackowich, “che può essere sia angosciante sia fonte di distrazione”.

E se in teoria lo stress dovrebbe affondare la libido – studi preliminari mostrano che la pandemia la stia affondando – stress e ansia possono essere causa di Pgad.

Come hai già scoperto, CA, uscirne con la masturbazione è impossibile. Che fare? Purtroppo, l’unica cosa che non vorresti fare: chiamare il dottore.

”È importante farsi visitare da un medico competente, per verificare che i sintomi non siano da attribuire ad altri disturbi e avere accesso alle cure”, dice Jackowich. “Gli studi su come curare il disturbo dell’eccitazione genitale persistente sono relativamente recenti, e per individuare la cura più efficace nel tuo caso specifico può essere utile vedere più di uno specialista. Potrebbe essere il caso di fare una visita ginecologica, urologica o neurologica, cominciare la fisioterapia del pavimento pelvico così come una psicoterapia sessuale.

Parlarne con il tuo dottore può essere imbarazzante, lo capisco, e il fatto che molti medici non conoscano questo disturbo non aiuta. Jackowich consiglia addirittura di stamparti qualche pagina informativa e studio e presentarti all’appuntamento con quelli. E se il dottore non prende sul serio la tua preoccupazione e/o si rifiuta di prescriverti le visite necessarie, CA, dovrai trovarti un altro dottore. (Le pagine e gli studi che cerchi sono su sexlab.ca/pgad, dove puoi anche informarti sulle cure attualmente disponibili e trovare gruppi di supporto per le persone colpite.)

“Per capire meglio i sintomi e sviluppare cure efficaci, occorrono più studi e sensibilizzazione”, osserva Jackowich. “Se presentate questi sintomi e volete contribuire alla ricerca, il Sexual health research lab della Queen’s university cerca partecipanti a uno studio online”. Per iscriversi basta andare su sexlab.ca/pgad”.

Illustrazione di Francesca Ghermandi

Ho ravvivato una storiella con un’ex di dieci anni fa. Adesso è a distanza, ma ci stiamo avvicinando molto. C’è però un problema ricorrente. Non le sta bene che io sia amico di un’altra mia ex. Quest’ultima in realtà è un’amica intima da tanto tempo, un’amicizia per me molto importante. La nostra storia durò solo qualche mese. Ma siccome siamo stati sentimentalmente legati, la mia attuale fidanzata (cioè l’ex con cui ho ravvivato la storia) vede l’altra ex come una minaccia. Ho cercato tante volte di rassicurarla, è una cosa del passato e adesso siamo solo amici. Ma la mia fidanzata non vuole proprio che comunichi con lei. Vuole che la tolga dagli amici di Facebook e che smetta di seguirla su Instagram, e almeno una volta alla settimana mi chiede se siamo in contatto. Io non ce la faccio a buttare via un’amicizia per stare con una persona. Anche se con l’ex/amica non ci sentiamo così regolarmente, vorrei almeno la possibilità di farle un saluto di tanto in tanto. Tagliarla fuori dalla mia vita sarebbe un po’ come un lutto. Vorrei ci fosse il modo di trovare un compromesso, ma la situazione mi sembra di quelle “o tutto o niente”. E poi questa mancanza di fiducia non mi piace, temo possa creare problemi in futuro.

– Unhappy Girlfriend Has Sensitivities

Capisco perché la tua attuale fidanzata possa sentirsi minacciata dal tuo legame con una ex, UGHS, visto che lei – la fidanzata – fino a poco tempo fa non era una tua ex come tante. È da quando vi siete rimessi insieme che il mostro dagli occhi verdi le sussurra all’orecchio: “Cosa gli impedisce di rimettersi con l’altra ex?” Quello che ovviamente non dice, il mostro dagli occhi verdi, è che pur avendone avuto l’occasione, tu dalla tua ex non ci sei tornato. E tagliarla fuori adesso non vuol dire che non potrai rimetterti con lei più avanti. E cosa ti impedisce di metterti con una delle 3,5 miliardi di donne con cui ancora non sei stato?

Qui ci vuole la linea dura. Di’ all’attuale fidanzata che sei disponibile a rassicurarla un po’ quando si sente insicura per la ex, ma che non le toglierai l’amicizia, né smetterai di seguire lei o chiunque altro. Puoi fare appello alla ragione – non staresti con lei, se fossi uno che taglia i ponti con le ex – ma se la fidanzata è una di quelle dalle gelosie irrazionali, gli appelli alla ragione non serviranno. I gelosi irrazionali sono per definizione incapaci di ascoltare la ragione, UGHS, ed è per questo che vanno messi alla porta.

La mia domanda non è sexy, ma tu sei saggio e io confuso. Sono amico di una donna da sedici anni. È spiritosa, creativa, adora divertirsi. Ma è anche pesante, non sveglissima, e ai miei amici e parenti non piace averla intorno. Ora che siamo adulti non ci vediamo spesso, ma mi fa piacere mantenere l’amicizia e ritrovarla di tanto in tanto. Entra in scena il mio matrimonio. Al rinfresco lei si rende ridicola (e fa vergognare me) lanciandosi in un bizzarro sproloquio razzista. L’elemento razzista mi ha davvero sorpreso e deluso, e quando gliene ho chiesto ragione ha minimizzato dicendo “ma sì, aggiungiamolo alla lista delle stronzate che faccio da ubriaca”. Tra le cose che ha fatto da ubriaca: due arresti per guida in stato di ebbrezza, svegliarsi in galera con un’accusa di percosse, fare sesso con sconosciuti, eccetera. Dal matrimonio sono passati sette mesi, durante i quali l’ho praticamente ignorata mentre tentavo di decidere sul da farsi. Le voglio bene, ma quando ci sono io non voglio che ferisca nessuno. La chiamo e chiudo il rapporto? La vedo una volta all’anno quando non c’è nessuno? La ignoro finché non muore?

-Loyal To A Fault

Di’ alla tua amica razzista di chiamarti lei, quando avrà smesso di bere e affrontato il suo razzismo. Sai, quando sarà in grado di ricordarsi la conversazione, riflettere su quel che le hai detto, e magari cambiare in meglio. Se non smette di bere e non migliora, LTAF, verifica che non sia registrata per votare e poi ignorala finché non muore.

(Traduzione di Matteo Colombo)

Savage love è una rubrica di consigli sessuali e di coppia pubblicata su The Stranger.

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