07 aprile 2021 16:49

Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.

Sono un etero di 29 anni. Da sei sto con la mia compagna di 25. La amo e penso che insieme siamo perfetti. Abbiamo tutte quelle cose che rendono bellissimo coesistere con una persona. Due anni dopo che ci eravamo messi insieme, però, io ho avuto una storia di due settimane mentre ero all’estero. Una cazzata che ho fatto. Ho confessato, e sono quattro anni che facciamo del nostro meglio per elaborare, ma la cosa ha chiaramente creato problemi di fiducia. Io non ho mai più tradito e cerco di riflettere ogni giorno sui problemi che ho creato nel rapporto. Mi è anche capitato di tradire la sua fiducia un paio di volte di recente. Un giorno che ero molto stressato, mi sono fatto beccare a fumare di nascosto – “di nascosto” è il problema – e un’altra volta mi sono fatto nel giardino comune dietro casa dopo che lei è andata a letto. In entrambi i casi ho ammesso subito. Li ritengo entrambi effetti da lockdown/pandemia, una tendenza a interrompere i comportamenti “normali”. Ma lei non se la sente più di lasciarmi passare il tempo con gli amici a farmi senza il suo esplicito permesso, che ha già detto difficilmente mi concederà. L’altro fattore è che fra tre anni vogliamo avere dei figli. Abbiamo già deciso che una volta genitori ci asterremo completamente dalle droghe. Il mio problema è che sono intrappolato tra il desiderio di soddisfare le esigenze della mia compagna e il mantenimento di una certa autonomia. Quando parliamo di queste cose – e ultimamente lo facciamo spesso – i suoi argomenti si riducono a: “Hai fatto una cosa brutta, perché mi senta tranquilla devi fare delle concessioni, e il fatto che tu debba chiedermi il permesso mi tranquillizza”. Siamo un po’ ai ferri corti, e non so se le mie sono pretese assurde, visto che in effetti chiedo il permesso di usare droghe illegali. Ti sarei grato di un parere esterno, disinteressato e antiproibizionista.

–Don’t Really Understand Girlfriends Sentiment

Stamattina mi hanno operato d’urgenza ai denti e sono un po’ frastornato… Come si chiamano già quelle cose? Ah, sì: droghe. Ho scelto le lettere per la rubrica di questa settimana ieri sera, quando proprio non mi aspettavo di ritrovarmi pieno di antidolorifici al momento di rispondere. Ora come ora, sinceramente, non sarebbe il caso che guidassi una rubrica di consigli, ma le scadenze sono scadenze. Tu prendi i miei consigli con uno o due sacchi di granelli di sale, DRUGS, mentre tutti gli altri per questa settimana possono saltare.

Allora! DRUGS! Veniamo a noi! In sintesil mio parere esterno, disinteressato e antiproibizionista-con-riserva sul tuo dilemma è: non fare figli con questa donna. Non mescolare il tuo dna al suo, a meno che non te lo faccia rizzare il pensiero di implorare per i prossimi quarant’anni il suo permesso ogni volta che vorrai farti una canna con un amico o andare al cazzo di gabinetto (e fidati: le canne vorrai fartele anche quando ci saranno i figli). Se ti eccita implorare, perfetto. Fate questi cazzo di figli. Ma se non ti eccita, amico mio, alza il culo e vattene.

Ok, ok: hai fatto una brutta cosa. Quattro anni fa hai avuto una relazione e commesso l’errore di dirlo alla tua ragazza, anche se 1) probabilmente non l’avrebbe mai scoperto e 2) te ne sei subito pentito. Il pentimento non è stato istantaneo – tu per esempio ci hai messo un paio di settimane, DRUGS – ma il fatto che da allora tu non l’abbia più tradita è un buon indicatore del fatto che fossi sincero. Sono passati quattro anni, DRUGS, e ancora adesso ogni giorno ti svegli e ricominci a lavorare su questi problemi di fiducia. Perché non sei stato ancora perdonato. Perché hai fatto l’errore di rivelare alla tua fidanzata un tradimento che lei non avrebbe mai scoperto, se te ne fossi stato zitto.

Sai però che… a pensarci… forse è stato un bene che tu le abbia rivelato il tradimento, DRUGS. Non perché la sincerità sia sempre la scelta migliore. La celebre terapista di coppia nonché autrice di libri, podcast e Ted talk Esther Perel consiglia a chi ha tradito di valutare il “peso della consapevolezza” prima di rivelare. Se il pentimento è sincero e non lo rifaremo, se il partner non corre rischi fisici e difficilmente verrà a saperlo da terzi, risparmiargli il peso di saperlo è la seconda cosa più amorevole che possiamo fare (la prima, naturalmente, sarebbe non tradirlo).

Insomma per chiarire, DRUGS: non penso che dirlo alla tua fidanzata sia stata la scelta giusta, perché adesso è lei che continua a ripeterselo. Se pensa di non potersi più fidare – e se cerca in continuazione nuovi motivi per non farlo – allora dovrebbe lasciarti. Ma non ti lascia, DRUGS, e devi chiederti perché non lo faccia. Io un sospetto ce l’ho: non ti lascia perché le va bene così.

Francesca Ghermandi

Chi tradisce e si fa beccare, e lo dice, e vuole farsi perdonare, deve aspettarsi di passare un po’ di tempo, be’, facendosi perdonare. Deve aspettarsi di stare per un po’ nella cuccia del cane e, volendo estendere la metafora, con il guinzaglio corto. Ma uno nella cuccia del cane non può starci a vita. Il traditore deve assumersi ogni responsabilità e trattare con delicatezza le insicurezze che il tradimento può aver provocato o aggravato. Ma se il traditore fa tutto quanto e a distanza di anni la persona tradita ancora lo tiene nella cuccia del cane – o trova in continuazione nuovi motivi per tenercelo – è perché la tradita vuole che il traditore stia nella cuccia del cane. A vita. Significa che, anziché arrabbiarsi perché l’hai tradita, DRUGS, la tua ragazza è a suo modo felicissima che tu l’abbia fatto. Perché quella brutta cosa le permetterà di controllarti per il resto dei tuoi giorni.

Ma non dovrebbe. E se dice altrimenti o la situazione le va bene così, DRUGS, devi lasciarla.

Veniamo alle mie riserve: non specifichi che tipo di droga hai usato in giardino con il tuo amico, do per scontato fosse erba, che dove vivo io è legale, ma dove vivi tu no. C’è ovviamente una notevole differenza tra uscire a fumarsi una cannetta quando la fidanzata va a letto e uscire a fumarsi una pipetta di crack. E se hai una dipendenza, e in passato da una cannetta sei arrivato a farti di droghe pesanti, la tolleranza zero della tua fidanzata può essere giustificata. Ma se non si parla di droghe pesanti e non hai dipendenze, DRUGS, non è giusto che tu debba implorare il permesso della fidanzata – che intanto già te l’ha negato – per farti una canna con un amico.

Mentre lavoro da casa ascolto vecchi episodi del tuo podcast. Ieri ti sentivo spiegare agli ascoltatori maschi eterosessuali che le loro partner direbbero più spesso “sì” al sesso, se “sesso” non volesse dire ogni volta essere scopata. Come donna eterosessuale che sta con un maschio mi sono molto riconosciuta. Quando poi alla sera il marito ha cominciato a strusciarsi e a me non andava di concedermi al martellamento, anziché dire “no” ho proposto una sega mentre lui mi succhiava i capezzoli. È stato stupendo per entrambi! Vittoria totale! Grazie, Dan Savage!

–Joyfully Enjoying Relevant Knowledge

Di nulla, JERK! È sempre bello quando qualcuno che segue un tuo consiglio ti scrive di non essersene pentito.

(Traduzione di Matteo Colombo)

Savage love è una rubrica di consigli sessuali e di coppia pubblicata su The Stranger.

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