Sommario

Solo contro tutti

Joseph Stiglitz è stato vicepresidente della Banca mondiale. Nel 2001 ha ricevuto il Nobel dell’economia. Oggi spiega perché la globalizzazione non funziona

444 (5/11 luglio 2002)
444 (5/11 luglio 2002)

Medio Oriente

Il diritto di scegliere

Le richieste ai palestinesi sono troppo interessate

Opinioni

Il movimento contro le Grandi dighe indica la strada della lotta non violenta

Solo contro tutti

“Gli scandali della Enron e di WorldCom ci devono insegnare l’importanza delle regole. I mercati non possono funzionare senza buone informazioni. E chi fornisce informazioni non accurate deve essere punito. In questo i governi giocano un ruolo fondamentale”.

Joseph Stiglitz è l’uomo del momento. Il suo libro Globalization and its discontents, che in Italia sarà pubblicato da Einaudi in autunno, sta suscitando accesi dibattiti negli Stati Uniti, in Europa, in America Latina. Non passa giorno senza che l’ex chief economist della Banca mondiale dica la sua, per esempio sugli scandali che hanno investito la borsa. Attacca duramente questa globalizzazione, ma di certo non è un noglobal.

Ci siamo già occupati di Stiglitz e in questo numero torniamo a dargli voce con una lunga intervista. È una persona interessante, e lo merita. Leggi

Africa e Medio Oriente

Emergenza in Madagascar

Viaggi

Un espresso africano

La ferrovia Dakar-Bamako era uno degli assi della penetrazione coloniale francese. Oggi sul treno e lungo i binari fervono mille attività

Scienza e tecnologia

Dottori nella bufera

Asia e Pacifico

L’ultima possibilità di Koizumi

Scienza

Il cervello visto da vicino

Viaggio nella coscienza

Opinioni

Bulbi di tulipano

Afghanistan

Ascoltiamo le donne afgane

Globalizzazione

La fine di un impero

globalizzazione. I rischi del libero mercato

Opinioni

Dopo Enron, una nuova frode contabile riapre il problema dei controlli

Economia

L’economista scontento

Parla Joseph Stiglitz

Afghanistan

La democrazia difficile

I risultati della loya jirga

Europa

Una destra poco omogenea

Americhe

Democrazia terrorizzata

Economia e lavoro

L’Africa dopo il G8

Opinioni

La Corte penale internazionale può essere uno strumento giuridico rivoluzionario

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