La Russia amplierà il suo arsenale nucleare

Il presidente russo Vladimir Putin ha detto che Mosca aggiungerà più di quaranta missili balistici intercontinentali al suo arsenale nucleare nel 2015. La dichiarazione segue la diffusione della notizia che il Pentagono starebbe considerando l’ipotesi di inviare armi pesanti nei paesi baltici e dell’Europa dell’est per contrastare le ingerenze della Russia

L’Europa si divide di fronte alla Russia

È noto che in Europa orientale si ha più paura della Russia che non nel resto dell’Unione europea, e l’ultimo sondaggio realizzato dal Pew research center in otto paesi Nato lo dimostra chiaramente. Metà degli intervistati ritiene che la Russia sia la principale minaccia per i suoi vicini. Il 70 per cento è a favore del sostegno economico dell’Ucraina, ma solo il 41 per cento approva la fornitura di armi. Leggi

La Russia aggiungerà quaranta missili balistici al suo arsenale nucleare 

Il presidente russo Vladimir Putin ha detto che la Russia aggiungerà più di quaranta missili balistici intercontinentali al suo arsenale nucleare nel 2015. Nell’intervento durante una fiera di armi Putin ha spiegato che saranno in grado di superare anche i sistemi di difesa antimissile più avanzati dal punto di vista tecnologico. La dichiarazione di Putin segue la diffusione della notizia che il Pentagono starebbe considerando l’ipotesi di inviare armi pesanti nei paesi baltici e dell’Europa dell’est per contrastare le ingerenze della Russia.

La Nato e i paesi dell’Europa occidentale accusano la Russia di inviare soldati e armi pesanti, compresi carri armati e missili, ai ribelli separatisti che combattono nell’est dell’Ucraina. Mosca ha più volte respinto l’accusa, sostenendo che i russi nelle file dei ribelli sono “volontari”. Un funzionario del ministero della difesa russo aveva già avvertito il 15 giugno che Mosca avrebbe aumentato le sue forze sul confine occidentale, dispiegando unità aeree e terrestri.

La Russia minaccia di reagire all’invio di armi statunitensi nell’Europa dell’est

Un funzionario del ministero della difesa russo ha dichiarato che qualunque dispiegamento di armi pesanti statunitensi nei paesi dell’Europa dell’est e del Baltico sarà considerato come “il passo più aggressivo compiuto dal Pentagono dai tempi della guerra fredda”. Lo ha confermato l’agenzia di stampa russa Interfax. Il generale Yuri Yakubov ha aggiunto che Mosca aumenterà le sue forze sul confine occidentale, dispiegando unità aeree e terrestri. Inoltre sarà accelerato l’invio di nuovi missili Iskander nell’enclave russa di Kaliningrad, tra la Polonia e la Lituania, e saranno dispiegate le truppe in Bielorussia.

È la risposta della Russia alla notizia, rivelata dal New York Times il 13 giugno, secondo cui il Pentagono starebbe considerando l’ipotesi di inviare in modo permanente armi pesanti nei paesi baltici e dell’Europa orientale aderenti alla Nato, come Polonia, Lituania e Romania. L’iniziativa avrebbe l’obiettivo di scoraggiare una possibile aggressione della Russia in Europa. Secondo alcuni funzionari statunitensi, il piano prevederebbe di inviare sul terreno carriarmati, veicoli da combattimento per la fanteria e altre armi pesanti, oltre a cinquemila militari.

La Polonia e la Lituania hanno confermato che sono in corso negoziati con Washington per dispiegare in modo permanente armi pesanti statunitensi all’interno dei loro confini. Il ministro della difesa polacco, Tomasz Siemoniak, ha dichiarato di aspettarsi una decisione da parte degli Stati Uniti già entro le prossime settimane.

La proposta deve ancora essere convalidata dal segretario della difesa Ashton B. Carter e dalla Casa Bianca. Se fosse approvata sarebbe la prima volta dalla fine della guerra fredda che gli Stati Uniti schierano forze militari negli stati dell’Europa dell’est e nei paesi baltici, entrati nella Nato nel 2004 e in passato sotto la sfera d’influenza sovietica.

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