Il 3 febbraio il leader dei conservatori fiamminghi Bart De Wever è diventato il nuovo primo ministro belga, dopo aver giurato davanti a re Filippo con i quattordici membri del suo governo.
De Wever, 54 anni, per dodici anni sindaco di Anversa, è diventato così il primo indipendentista fiammingo a guidare il governo federale.
A quasi otto mesi dalle elezioni legislative del giugno 2024, caratterizzate dalla vittoria nelle Fiandre della Nuova alleanza fiamminga (N-Va), la nomina di De Wever imprime una svolta a destra al governo, che sarà sostenuto da cinque partiti.
De Wever si è impegnato ad adottare misure più severe in tema di asilo e sicurezza, e di “premiare il lavoro” limitando la durata dei sussidi di disoccupazione a due anni.
Il nuovo governo è composto da undici uomini e appena quattro donne.
“Sono sorpreso e dispiaciuto per questo squilibrio”, aveva affermato il 2 febbraio De Wever, sottolineando però che la nomina dei ministri spetta ai leader dei partiti che fanno parte nella coalizione.
De Wever prende il posto del liberale Alexander De Croo, in carica dall’ottobre 2020. Il suo partito, l’N-Va, aveva già partecipato a una coalizione di governo di centrodestra tra il 2014 e il 2018.
Riduzione della spesa pubblica
L’accordo di coalizione era stato raggiunto la sera del 31 gennaio.
Oltre all’N-Va, partecipano al governo i Cristiano-democratici e fiamminghi (Cd&v), i socialdemocratici fiamminghi di Vooruit e due formazioni francofone, il Movimento riformatore (Mr, liberale) e Les Engagés (centrodestra).
I cinque partiti dispongono di 81 seggi sui 150 della camera dei rappresentanti.
Dato che il Belgio è sottoposto a una procedura europea per deficit eccessivo, una delle priorità del nuovo governo sarà ridurre la spesa pubblica, una prospettiva che preoccupa i sindacati, che hanno indetto una manifestazione a Bruxelles il 13 febbraio per difendere il sistema pensionistico.