Il 13 gennaio uno sciopero nazionale per le pensioni, indetto dai principali sindacati, ha paralizzato i trasporti in tutto il paese, con decine di voli cancellati a Bruxelles e Charleroi, e due treni su tre cancellati sulla rete nazionale.

All’aeroporto di Bruxelles-National, il più grande del paese, è stato cancellato il 40 per cento dei voli in partenza e in arrivo, ha dichiarato all’Afp una portavoce della società di gestione Brussels Airport.

Le compagnie aeree hanno dovuto adattare la loro operatività alla forte riduzione del numero di addetti ai bagagli e guardie di sicurezza, ha aggiunto.

All’aeroporto di Charleroi, il secondo del paese e il primo hub di Ryanair sul continente europeo, “tutti i voli in partenza sono stati cancellati a partire dalle 12”, ha affermato la società di gestione.

“L’aeroporto sta affrontando una grave e imprevista carenza di personale di sicurezza”, ha spiegato.

A Charleroi non ci saranno partenze per tutto il giorno, mentre gli arrivi saranno garantiti.

Riduzione della spesa pensionistica

I tre principali sindacati belgi – Fgtb (socialista), Csc (cristiano) e Cgslb (liberale) – avevano indetto questo sciopero nazionale di un giorno per denunciare i piani di riforma delle pensioni della coalizione di governo attualmente in fase di formazione.

La mattina del 13 gennaio migliaia di persone hanno partecipato a una manifestazione a Bruxelles.

“I cinque partiti che partecipano alle trattative vorrebbero ridurre la spesa pensionistica di circa tre miliardi di euro”, ha dichiarato all’emittente radiofonica Rtbf la segretaria generale della Csc Marie-Hélène Ska.

“La riforma colpirebbe in particolare i ferrovieri e alcune categorie della funzione pubblica che possono andare in pensione un po’ prima”, ha aggiunto.

Oggi i lavoratori delle ferrovie possono andare in pensione a 55 anni, dopo trent’anni di servizio, contro i 66 anni dei dipendenti del settore privato.