Lo statunitense Robert Francis Prevost, 69 anni, prefetto del dicastero per i vescovi e presidente della pontificia commissione per l’America latina, è il nuovo papa con il nome Leone XIV.

La fumata bianca si era alzata dal comignolo della cappella Sistina alle 18.08.

Migliaia di fedeli e turisti riuniti in piazza San Pietro hanno accolto con applausi e grida la comparsa dei pennacchi di fumo.

Il pontefice è stato eletto al termine di una votazione che si preannunciava molto aperta, soprattutto per il numero record di cardinali presenti. Ha ottenuto una maggioranza di due terzi, cioè almeno 89 voti.

Il conclave è cominciato il 7 maggio. L’uso degli smartphone è stato vietato e le reti di telecomunicazione sono state interrotte all’interno delle mura della Città del Vaticano.

Il nuovo papa dovrà presto affrontare sfide importanti per la chiesa: sul piano delle finanze, della lotta ai reati sessuali sui minori, del calo delle vocazioni.

Ma dovrà anche riunire le diverse correnti di un’istituzione in cui coesistono sensibilità culturali molto diverse, tra un’Europa secolarizzata e “periferie” in crescita. Dovrà anche placare una chiesa a volte scossa da un pontificato caratterizzato da riforme e prese di posizioni forti, oggetto di critiche interne.