Il 10 ottobre un cessate il fuoco tra Israele e Hamas è entrato in vigore nella Striscia di Gaza, spingendo migliaia di sfollati palestinesi a mettersi in marcia verso nord.
Dopo l’annuncio da parte dell’esercito israeliano dell’entrata in vigore del cessate il fuoco alle 9 gmt, migliaia di sfollati si sono messi in viaggio verso la parte nord del territorio, e in particolare la città di Gaza, mentre altri sono tornati tra le rovine delle loro case a Khan Yunis, nel sud.
I giornalisti dell’Afp hanno riferito di una fila ininterrotta di persone in marcia verso la città di Gaza lungo la strada costiera Al Rashid, vicino al campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia.
“Quando ho saputo del ritiro israeliano, mi sono immediatamente diretto con la famiglia sulla strada Al Rashid per tornare a casa”, ha affermato Ahmad Azzam, uno sfollato di 35 anni, originario della città di Gaza.
“Torniamo a casa nonostante la distruzione e il dolore. Oggi siamo felici anche se ci sono solo rovine. È pur sempre la nostra terra”, ha dichiarato Amir Abu Iyadeh, 32 anni, un abitante di Khan Yunis.
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L’esercito israeliano ha annunciato il suo riposizionamento nella Striscia di Gaza, ma ha avvertito che varie zone “sono ancora molto pericolose per i civili”.
La difesa civile palestinese ha confermato che le forze israeliane si sono ritirate da varie zone delle città di Gaza e Khan Yunis.
Durante questa prima fase l’esercito israeliano manterrà però il controllo del 53 per cento della Striscia di Gaza, secondo Israele.
L’inviato statunitense per il Medio Oriente Steve Witkoff ha sottolineato che “le forze israeliane hanno completato il ritiro sulla ‘linea gialla’ prevista dall’accordo” e che “il periodo di 72 ore per il rilascio degli ostaggi è cominciato”.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha espresso la speranza che il 13 ottobre il suo paese possa celebrare “una giornata di gioia nazionale dopo il ritorno di tutti gli ostaggi”.
Dei 47 ostaggi ancora a Gaza, rapiti durante l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, 20 sono vivi e 27 morti, ha dichiarato Netanyahu.
Nella notte tra il 9 e il 10 ottobre il governo israeliano aveva annunciato di aver approvato la prima fase di un accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e di liberazione degli ostaggi, basato su un piano di pace in venti punti presentato il 29 settembre dal presidente statunitense Donald Trump.
L’intesa tra le parti era stata raggiunta la notte precedente in Egitto.