“La prima volta che ho sentito parlare di informatica ho pensato che fosse molto difficile. Ho scoperto che una mia amica stava studiando programmazione e sono rimasta molto stupita”, dice Hiasinta Joseph Luhanga, una diciottenne tanzaniana.

Secondo il Forum economico mondiale nel 2020 l’innovazione tecnologica cancellerà cinque milioni di posti di lavoro. Gli impieghi nel campo dell’informatica potrebbero invece crescere del 2,9 per cento.

Oggi nel mondo tecnologico solo un lavoro su cinque è svolto da una donna. Alcuni paesi stanno cercando di combattere questo divario di genere promuovendo progetti per insegnare alle donne i linguaggi di programmazione.

Coding like a girl, realizzato da Michele Bertelli, Abdi Latif Dahir, Felix Lill e Javier Sauras con il sostegno dell’European journalism centre, racconta due progetti di successo in Tanzania e in Perù e li confronta con programmi simili avviati in economie più sviluppate come la Germania.

Da leggere:

Programmare è un gioco da ragazze
Girls who code, di Reshma Saujani, è un libro per ragazze che vogliono imparare le basi della programmazione. Così un giorno potranno costruire un sistema di luci e suoni interattivi per una recita scolastica.

La foto in copertina è di Abdi Latif Dahir.

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