In Giappone sono molti i casi in cui un genitore, anche prima del divorzio, va via di casa portando con sé i figli e impedendo al partner di vederli. Questo modo di agire, che in gran parte del mondo è considerato un sequestro di persona, non è punito dalla legge giapponese.
Nel paese asiatico, infatti, non esiste l’affido condiviso e spesso la potestà è affidata a chi vive con i figli, perché i tribunali tutelano di più la stabilità della vita del bambino che il mantenimento del rapporto con entrambi i genitori. Gli stessi avvocati, quando vengono contattati per una causa di divorzio, consigliano ai clienti di rapire i figli per assicurarsene la custodia.
Si stima che nel paese ogni anno 150mila bambini perdano la possibilità di vedere uno dei due genitori dopo il divorzio. Poiché la società giapponese è tradizionalmente molto patriarcale e la cura dei figli è quasi interamente delegata alle donne, nella maggior parte dei casi sono le madri a sottrarre i minori e sono i padri a non poter vedere i loro bambini.
Il video di Marco Panzetti, Chiara Galvani e Federica Galvani.
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