13 gennaio 2015 17:03

Durante il suo viaggio in Europa, nel 1962, il fotoreporter Leonard Freed (1929-2006) incontrò un soldato nero americano di guardia al confine tra la Germania Est e la Germania Ovest.

La presenza di quell’uomo, che prestava servizio per un paese dove i suoi diritti non erano riconosciuti, toccò profondamente Freed, che nel 1963, rientrato a New York, cominciò un progetto durato tre anni e dedicato alla discriminazione razziale negli Stati Uniti.

Nato a Brooklyn da una famiglia di operai ebrei, Freed cominciò il lavoro dalla sua città, immergendosi nella vita quotidiana dei neri e seguendo occasioni pubbliche tra cui manifestazioni e incontri religiosi. Più tardi si spostò nel sud statunitense, tra la Louisiana e il North e South Carolina, assistendo a funerali e visitando le prigioni.

Il risultato fu il libro Black in white America, pubblicato tra il 1967 e il 1968, che diventò un documento fotografico sulla segregazione razziale e al tempo stesso un diario che accanto alle immagini riporta le note dell’autore prese dalle conversazioni avute con le persone incontrate.

L’High museum of art di Atlanta ospita le immagini tratte dal libro di Freed fino al 7 giugno 2015. Accanto a Freed, sul tema della discriminazione dei neri negli Stati Uniti, il museo presenta il lavoro di Gordon Parks, Segregation story.

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