Il 9 luglio Marcelo Arruda, un funzionario locale del Partito dei lavoratori (Pt), la principale forza politica dell’opposizione, è stato ucciso da Jorge José da Rocha Guaranho, guardia carceraria federale e sostenitore del presidente di destra Jair Bolsonaro. “Arruda ( nella foto il suo funerale ) stava festeggiando il suo compleanno a Foz do Iguaçu, nello stato di Paraná, quando Guaranho è entrato nel luogo dell’evento”, scrive la Folha de S.Paulo . “C’è stato un diverbio ed entrambi hanno aperto il fuoco. Guaranho è sopravvissuto ed è ricoverato in terapia intensiva”. La morte di Arruda mostra quanto sia teso il clima politico in vista delle elezioni presidenziali di ottobre.
Violenza politica
Bombe sui ribelli
Almeno dieci persone sono state uccise in un’operazione delle forze di sicurezza colombiane contro un gruppo di ribelli che non ha accettato l’accordo di pace firmato da governo e guerriglieri nel 2016. “Non è chiaro se tra le vittime ci sia anche il capo del gruppo, conosciuto come Iván Mordisco, da tempo ricercato dalle autorità”, scrive la Bbc.
Biden risponde ai giudici
L’8 luglio 2022 il presidente statunitense Joe Biden ha firmato un ordine esecutivo per rafforzare il diritto all’aborto, in risposta alla sentenza della corte suprema che ha eliminato le tutele a livello federale. “L’obiettivo”, spiega il Los Angeles Times, “è garantire il più ampio accesso possibile ai medicinali necessari per l’aborto farmacologico e fornire assistenza agli stati dove il diritto all’interruzione di gravidanza è garantito, in modo che possano aiutare le donne che vivono in quelli dove la pratica sarà vietata”. Dopo la sentenza della corte suprema attivisti e politici democratici avevano criticato il presidente per aver risposto con poca decisione . Biden ha sottolineato che il modo migliore per proteggere il diritto all’aborto sarebbe approvare una legge al congresso, dove però i democratici non hanno i voti sufficienti.
Una rivista speciale
Nell’estate del 1860 Asa Gray, un botanico di Harvard, scrisse sul mensile The Atlantic un articolo in cui difendeva un’opera che stava suscitando grande dibattito (e preoccupazione) sia tra i teologi sia tra gli scienziati: L’origine della specie di Charles Darwin. In seguito il giornale, che era nato nel 1857 (nell’immagine la copertina del primo numero), pubblicò anche interventi contrari alla teoria di Darwin, come i saggi del geologo di Harvard Louis Agassiz. Questi interventi fanno parte dei più di 30mila testi – tra articoli, recensioni, racconti e poesie – pubblicati dalla rivista nei suoi 165 anni di storia. “Da qualche giorno”, scrive il direttore Jeffrey Goldberg, “sono tutti accessibili per gli abbonati”. Una miniera di capolavori: “Dal saggio del giurista Felix Frankfurter in difesa di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti all’accesa discussione tra Booker T. Washington e W.E.B. Du Bois su come raggiungere la liberazione degli afroamericani; dalle prime impressioni di Mark Twain sul telefono ai racconti di esordio di Ernest Hemingway”. ◆
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