16 gennaio 2015 20:00

Francia. I due cittadini belgi arrestati ieri in Francia e sospettati di far parte del gruppo terroristico che pianificava attentati in Belgio stavano cercando di fuggire in Italia. I due uomini sono stati fermati dalla polizia nella regione di Chambéry, nell’est della Francia, su segnalazione delle forze dell’ordine belghe. Erano scappati dopo la sparatoria avvenuta a Verviers, che ha causato la morte di due presunti terroristi e il ferimento di una terza persona.

Algeria. Dopo la preghiera del venerdì ad Algeri, migliaia di persone hanno manifestato contro il nuovo numero di Charlie Hebdo con le vignette che ritraggono Maometto. Ci sono state proteste simili anche in Pakistan, Giordania, Sudan, Tunisi, Gerusalemme Est e Iran.

Italia. Il ministro degli esteri Paolo Gentiloni ha riferito alla camera sul rapimento e la liberazione di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, rapite in Siria il 31 luglio 2014.
Riguardo al tema dei riscatti Gentiloni ha detto: “Ho letto riferimenti e indiscrezioni privi di reale fondamento e in qualche caso addirittura veicolati da gruppi terroristici e mi sorprende che a queste illazioni e a queste fonti sia stato dato da taluno credito senza alcuna verifica”.

Libia. Le parti in conflitto hanno acconsentito a incontrarsi la settimana prossima a Ginevra per continuare i negoziati promossi dalle Nazioni Unite per mettere fine alla crisi politica nel paese. Una delegazione della camera dei rappresentanti e dei partiti vicini al governo del premier Abdullah al Thani, riconosciuto dalla comunità internazionale, ha partecipato a un primo turno di colloqui questa settimana. I rappresentanti di Alba libica, che finora hanno boicottato i negoziati, voteranno domenica per decidere se partecipare o meno.

Russia. L’oppositore e blogger russo Aleksej Navalnij è stato interrogato stamattina dalla polizia e i suoi uffici sono stati perquisiti. Navalnij, molto critico verso il governo di Putin, in questi anni ha denunciato diverse volte la corruzione dei politici russi. Il 30 dicembre Navalnij è stato condannato a tre anni e mezzo di carcere per truffa ai danni di un’azienda francese, ma si è rifiutato di rispettare gli arresti domiciliari dicendo che si è trattato di una sentenza politica.

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