21 aprile 2015 13:27
Un campo per profughi siriani nel villaggio di Ketermaya, a sud di Beirut, in Libano, il 9 gennaio 2015. (Ali Hashisho, Reuters/Contrasto)

L’Unione europea ha cercato per anni di armonizzare le politiche d’asilo nei 28 stati membri, ma non ha ancora trovato un equilibrio tra le diverse legislazioni locali. Il regolamento di Dublino è il documento principale adottato dall’Unione in tema di diritto d’asilo. È stato sottoscritto anche da paesi non membri, come la Svizzera.

Cosa prevede il regolamento. Il regolamento impedisce di presentare una domanda di asilo in più di uno stato membro, e prevede che la domanda la esamini lo stato dove il richiedente ha fatto ingresso nell’Unione. L’Europa ha adottato anche il sistema Eurodac, un archivio comune delle impronte digitali dei richiedenti asilo usato dalla polizia per controllare se sono state presentate diverse domande. I richiedenti asilo hanno diritto a rimanere nel paese di arrivo anche se non hanno regolari documenti d’ingresso e a essere assistiti. Se la richiesta d’asilo viene respinta, il richiedente può fare appello.

Le critiche. Il regolamento ha ricevuto numerose critiche in particolare dal Consiglio europeo per i rifugiati e dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. Il sistema attuale, infatti, non riesce a fornire una protezione equa ed efficiente ai richiedenti asilo, costretti ad aspettare anni prima che le loro richieste siano esaminate. Inoltre il sistema non tiene conto del ricongiungimento familiare e comporta una pressione maggiore sugli stati membri del sud dell’Europa, che sono anche i paesi d’ingresso nel continente.

Come si ottiene lo status di rifugiato. La condizione di rifugiato è definita dalla convenzione di Ginevra del 1951, un trattato delle Nazioni Unite firmato da 147 paesi. Nell’articolo 1 della convenzione si legge che il rifugiato è una persona che “temendo a ragione di essere perseguitata per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o opinioni politiche, si trova fuori del paese di cui ha la cittadinanza, e non può o non vuole, a causa di tale timore, avvalersi della protezione di tale paese”.

Per ottenere lo status di rifugiato, i richiedenti asilo devono dimostrare alle autorità europee che stanno scappando da una guerra o da una persecuzione e che non possono tornare nel loro paese d’origine. Anche se in Europa sarebbe obbligatorio valutare caso per caso le richieste di protezione, spesso questo principio non è rispettato, e le persone sono rimpatriate in modo frettoloso senza che sia stata seguita tutta la procedura.

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Quanti casi ci sono in Europa? Il numero delle richieste di asilo è aumentato nel 2014 salendo da 435.190 nel 2013 a 626.065 nel 2014. Nel 2014 il numero di richiedenti asilo dalla Siria è raddoppiato. I siriani sono il 20 per cento dei richiedenti asilo. Il secondo gruppo è rappresentato dagli afgani che rappresentano il 7 per cento. Nel 2014 l’asilo è stato garantito a 163mila persone nell’Unione europea. Nel 2014 la Germania è il paese che ha concesso più volte l’asilo con 41mila richieste approvate, seguita dalla Svezia con 31mila richieste approvate. Nel 2014 l’Italia ha accolto 21mila richieste d’asilo.

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