29 aprile 2015 12:44

Il Comitato permanente per la salute delle piante dell’Unione europea che si è riunito a Bruxelles il 27 e il 28 aprile ha deciso d’implementare misure molto rigide per gli uliveti colpiti da focolai del batterio Xylella fastidiosa. Dovranno essere eradicati non solo gli ulivi malati, ma anche le piante che si trovano nel raggio di cento metri dalla pianta malata in alcune zone della Puglia.

“Le nuove misure richiedono agli stati membri di notificare nuovi focolai, di condurre test ufficiali e di demarcare le aree infette” in cui “rigide misure di eradicazione sono messe in piedi, che includono la rimozione e la distruzione delle piante infette e di tutte le piante ospiti in un raggio di cento metri, a prescindere dal loro stato di salute”. Per il Salento, invece, l’Italia è riuscita a ottenere “la possibilità di applicare misure di contenimento nell’intera provincia di Lecce, dove l’eradicazione non è più possibile”. Nella fascia settentrionale “di venti chilometri, adiacente alle province di Brindisi e Taranto viene mantenuto il requisito di rimuovere sistematicamente tutte le piante infette e di testare le piante circostanti nell’arco di cento metri”.

È stato inoltre deciso d’imporre restrizioni all’importazione di piante da paesi terzi, in particolare dall’Honduras e dalla Costa Rica, ma anche alle esportazioni dalla Puglia verso gli altri paesi dell’Unione.

Dovrebbe infatti essere vietata l’esportazione dalla Puglia delle circa 150 specie indicate nella lista dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), tra cui anche la vite.

La Commissione ha espresso la disponibilità a valutare le richieste dell’Italia di un sostegno economico ai produttori agricoli colpiti dalle nuove misure contro la Xylella.

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