05 maggio 2015 17:32

Dal primo maggio sono almeno 8.300 i migranti salvati dalla guardia costiera e dalla marina militare italiana nel mar Mediterraneo tra la Libia e le coste siciliane e calabresi. Sabato 2 maggio sono state soccorse 3.690 persone, domenica 3 maggio almeno 2.861 persone e lunedì 4 maggio 1.600 persone. Di questi, almeno 6.500 sono già arrivati in diversi porti italiani:

Venerdì 1 maggio sono arrivati:

  • 220 migranti a Lampedusa a bordo della nave Fiorillo della guardia costiera

Domenica 3 maggio sono stati portati:

  • 88 migranti a Lampedusa
  • 29 a Pozzallo
  • 397 a Messina
  • 217 a Crotone a bordo della nave della marina militare francese Commandant Birot

Lunedì 4 maggio sono arrivati:

  • 675 persone ad Augusta con il pattugliatore Vega
  • 779 a Reggio Calabria
  • 329 a Lampedusa
  • 873 a Pozzallo sul rimorchiatore Asso Ventinove
  • 194 a Catania a bordo del mercantile Zeran
  • 397 a Messina
  • 382 migranti a Trapani, portati dal mercantile battente bandiera liberiana Santa Giorgina. Tra loro anche 78 donne (quattro in stato di gravidanza), un neonato e tre minori

Martedì 5 maggio:

  • 652 persone sono arrivate a Salerno con la nave Bettica, a bordo della quale è nata una bambina
  • 483 arriveranno a Palermo, a bordo della nave Borsini
  • A Crotone, in Calabria, sono arrivate 211 persone a bordo della petroliera battente bandiera panamense Prince I
  • A Pozzallo sono arrivati 369 migranti sulla nave maltese Phoenix, gestita in collaborazione da Medici senza frontiere e dall’organizzazione privata Moas.

La maggior parte delle persone salvate è stata trasferita in diversi porti su imbarcazioni della guardia costiera, della finanza, della marina militare italiana e su navi mercantili di privati. “Tutte le chiamate di soccorso arrivano da imbarcazioni che si trovano oltre il limite delle trenta miglia, in cui opera Triton”, denuncia Flavio Di Giacomo, portavoce dell’Organizzazione internazionale delle migrazioni in Italia, in un’intervista a Redattore Sociale. “La maggior parte addirittura chiama i soccorsi a cento miglia dalle coste italiane”. Anche se le navi di Triton avessero il mandato di soccorrere le navi in pericolo, rimanendo nel limite delle 30 miglia rischierebbero di arrivare troppo tardi.

Guardia costiera, Marina italiana

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