26 maggio 2015 11:55

L’Istituto opere di religione (Ior, la banca vaticana) nel 2014 ha aumentato i suoi profitti. Gli utili netti sono passati dai 2,9 milioni di euro del 2013 ai 69,3 milioni di euro nel 2014. Secondo il rapporto annuale 2014, il miglioramento è da attribuire “all’andamento del risultato da negoziazione titoli e alla diminuzione dei costi operativi di natura straordinaria”. Dei 69,3 milioni, 55 saranno destinati alla Santa sede.

Dal 2013 la banca si è impegnata a vagliare i suoi conti e ha deciso di restringere la categoria degli utenti alle istituzioni cattoliche, ai religiosi, ai dipendenti o pensionati vaticani con conti per salari e pensioni, ad ambasciate e corpi diplomatici accreditati presso la Santa sede. Sono stati quindi chiusi 4.614 conti, la maggior parte perché erano dormienti o inattivi; 554 invece perché non soddisfacevano gli standard stabiliti per i clienti, che alla fine 2014 erano in totale 15.181. Rimangono da chiudere 274 rapporti, di cui 148 saranno chiusi entro la fine di maggio del 2015.

Lo Ior è stato costituito 1942 da papa Pio XII al servizio della Santa sede e della chiesa cattolica in tutto il mondo. Le sue funzioni principali sono la raccolta di depositi, gestioni patrimoniali, custodia titoli e valori, trasferimenti internazionali di denaro attraverso banche corrispondenti e pagamenti di stipendi e pensioni per i dipendenti della Santa sede e della Città del Vaticano.

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