27 maggio 2015 21:55
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Gli arresti e il doppio filone di indagini. I vertici del calcio mondiale sono stati travolti dall’arresto di sette dirigenti della Fifa, la federazione calcistica internazionale, nella mattinata di mercoledì 27 maggio all’hotel Baur au Lac di Zurigo, in Svizzera. Gli arresti sono arrivati a due giorni dall’assemblea annuale in cui Sepp Blatter cercherà la quinta rielezione consecutiva alla presidenza contro il principe giordano Ali bin Al Hussein. All’origine di tutto, un’inchiesta degli Stati Uniti, a cui ha partecipato anche l’Fbi, sulla gestione dei diritti televisivi e sull’attività di marketing che accusa i dirigenti di partecipare da oltre un ventennio a “un’associazione a delinquere volta ad arricchirsi attraverso la corruzione e il riciclaggio di denaro” per centinaia di milioni di dollari. Tra i dirigenti della Fifa finiti in manette, ci sono anche il vicepresidente Jeffrey Webb e l’ex vicepresidente Jack Warner. Gli indagati dagli Stati Uniti sono in tutto 15: nove dirigenti della Fifa e sei dirigenti di altre aziende. La polizia svizzera ha nel frattempo aperto un altro filone dell’inchiesta per capire cosa è successo nel dicembre del 2010, quando la Fifa ha assegnato i Mondiali del 2018 alla Russia e quelli del 2022 al Qatar.

Il j’accuse della ministra statunitense Lynch. La ministra della giustizia statunitense Loretta E. Lynch ha detto che si potrebbe trattare di un caso di corruzione “dilagante, sistemica e profondamente radicata sia negli Stati Uniti che all’estero”. Lynch ha aggiunto che gli Stati Uniti richiederanno l’estradizione dei dirigenti arrestati, una pratica usata per reati considerati gravi. In una conferenza stampa, la ministra ha parlato di casi di corruzione riguardanti, tra l’altro, l’assegnazione per i Mondiali sudafricani del 2010, le elezioni del presidente della Fifa nel 2011 e l’organizzazione della Coppa America del 2016, che si terrà proprio negli Stati Uniti. Lynch ha sostenuto che le tangenti collegate alla Coppa America abbiano superato, solo negli Stati Uniti, i 100 milioni di euro. Ha parlato anche il dirigente dell’Fbi James Comey, secondo cui il gioco del calcio è stato “dirottato”, “sequestrato”.

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La reazione di Mosca. Il portavoce del ministero degli esteri russo, Aleksandr Lukashevicch ha denunciato “un altro caso di illegale applicazione extraterritoriale delle leggi statunitensi”. La campagna della candidatura della Russia per ospitare il Mondiali di calcio del 2018 è stata fatta “in completa conformità con le norme etiche della Fifa” ha assicurato il portavoce, aggiungendo che “il comitato organizzativo dei Mondiali è pronto a collaborare all’esame di tutte le circostanze legate dalla campagna per la candidatura”.

Il futuro della Fifa e Blatter. Molti dirigenti e funzionari della Fifa sono a Zurigo perché il 29 maggio ci saranno le elezioni per il nuovo presidente. Sembra che per il momento, nonostante le indagini, le elezioni non saranno posticipate, anche se la Uefa – l’organo di governo del calcio europeo – ha chiesto che vengano rimandate e ha detto che se la data dovesse rimanere quella fissata potrebbe decidere di boicottarle. Durante una conferenza stampa Walter De Gregorio, direttore della comunicazione della Fifa, ha detto che la Fifa è “parte lesa” nell’indagine. Il presidente Sepp Blatter non è tra le persone fermate e Walter De Gregorio ha detto che “non è per nulla coinvolto” né nell’inchiesta svizzera né in quella statunitense. Blatter, dirigente molto controverso alla guida dell’organizzazione dal 1998, è comunque favorito per le elezioni del 29. L’unico altro candidato è Ali bin Al-Hussein, 39 anni, terzo figlio del re di Giordania Hussein, attuale vicepresidente della Fifa e presidente della federazione giordana.

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