08 giugno 2015 13:25

La Middle East respiratory syndrome (mers), sindrome respiratoria mediorientale da coronavirus, è una patologia causata dal coronavirus Mers-Cov. Finora ha colpito soprattutto alcuni paesi del Medio Oriente.

Che cosa sono i coronavirus? Si tratta di virus a rna positivo individuati per la prima volta negli anni sessanta, sono stati chiamati così per la loro forma “a corona”, nell’osservazione al microscopio elettronico. Causano infezioni respiratorie sia negli esseri umani sia negli animali. Alcuni provocano banali raffreddori, ma è un coronavirus anche quello della sars (Sindrome acuta respiratoria grave), una forma atipica di polmonite, che nel 2003 ha causato 775 morti nel mondo.

Che sintomi danno le infezioni del coronavirus della mers? E come si curano? Ci sono poche informazioni sui sintomi. Nei casi confermati la malattia ha provocato febbre, tosse e difficoltà respiratorie anche gravi. Non è chiaro se il virus possa circolare in forma più leggera causando sintomi meno forti. Non esistono cure specifiche, l’unica forma di trattamento è il ricovero in ospedale per alleviare i disturbi respiratori che può provocare.

Come avviene il contagio e perché il virus somiglia alla sars? Il primo caso di morte da mers è stato registrato in Arabia Saudita nel giugno 2012. Finora tutte le persone a cui è stata diagnosticata la malattia fuori dal Medio Oriente avevano da poco visitato l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti o il Qatar. Il virus viene trasmesso per contatto prolungato e in particolare sembra diffondersi negli ambienti sanitari come gli ospedali, come era avvenuto anche per la sars. Gli epidemiologi sostengono che i virus della mers è quello della sars sono piuttosto simili. Probabilmente il virus della sars si è sviluppato nei pipistrelli e mutando sarebbe poi passato agli esseri umani. Le persone che hanno avuto la sars hanno dimostrato di avere nel sangue anticorpi attivi anche per la mers. Nel caso della mers, però, l’Organizzazione mondiale della sanità ha escluso che la malattia sia trasmessa dagli animali agli esseri umani, ma ha confermato che il contagio avviene per contatto prolungato con persone infette.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it