03 luglio 2015 11:54

In Siria la coalizione di gruppi ribelli Ansar al sharia ha lanciato una vasta offensiva per la “liberazione di Aleppo”, seconda città del paese, contesa tra le forze del regime di Damasco che controlla la parte occidentale e i ribelli di diversi gruppi che controllano la parte orientale della città.

Nell’attacco, lanciato ieri sera, sono state uccise almeno nove persone e decine sono state ferite, ha riferito l’Osservatorio siriano per i diritti umani, un’ong siriana con sede a Londra. Secondo questa organizzazione, “quattro civili sono stati uccisi e più di 70 persone sono state ferite in un assalto sferrato in contemporanea su più distretti” da parte dei ribelli. Nei combattimenti sono rimasti uccisi anche cinque ribelli.

Durante l’assalto i ribelli hanno sparato centinaia di razzi e proiettili in almeno sette quartieri controllati dall’esercito lealista. Il presidente dell’Osservatorio Rami Abdel Rahman ha detto che gli scontri sono stati “particolarmente feroci”, in particolare nel quartiere Zahara, sede di una base aerea del regime, e in parte controllata anche dall’opposizione.

La caduta di Aleppo, un tempo importante città commerciale del paese, rappresenterebbe un colpo importante al regime di Bashar al Assad, al quale rimarrebbe il controllo della sola area che parte da nord di Damasco fino alla costa mediterranea. La vittoria dei ribelli dividerebbe la Siria tra l’ovest controllato da Damasco e il resto del paese controllato da diversi gruppi armati.

Secondo il direttore dell’Osservatorio, i combattimenti sono scoppiati nella linea del fronte nel quartiere Zahara e si sono estesi poi ad altri fronti, come la vecchia città e le principali linee di rifornimento dei governativi.

In un comunicato, la Coalizione ribelle ha affermato che l’obbiettivo dell’offensiva “è la liberazione di Aleppo”.

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