24 luglio 2015 12:24

Un presunto jihadista è stato ucciso e altre 16 persone sospettate di terrorismo sono state arrestate in un’operazione delle forze di sicurezza tunisine condotta nella regione settentrionale di Bizerte. Lo ha annunciato il ministero dell’interno, spiegando anche che è stato sequestrato un arsenale di armi.

L’operazione era iniziata ieri nella città di Séjnane. “Abbiamo arrestato tredici persone, ma una è riuscita a fuggire. Inseguito dagli agenti, ha aperto il fuoco costringendo i militari a rispondere e a ucciderlo”, ha spiegato un portavoce del ministero. Questa mattina all’alba sono stati arrestati altri tre presunti complici nella città di Menzel Bourguiba. Durante l’operazione sono stati sequestrati una decina di kalashnikov, numerosi esplosivi e munizioni.

Gli uomini arrestati saranno giudicati con la nuova legge anti-terrorismo che il parlamento di Tunisi terminerà di votare oggi. Dei 139 articoli del testo, i tre approvati ieri prevedono la pena di morte per i terroristi, nonostante l’opposizione delle associazioni per i diritti umani e una moratoria che di fatto blocca da 25 anni le esecuzioni nel paese.

La Tunisia sta affrontando da inizio anno una proliferazione di attacchi del gruppo Stato islamico, tanto che il presidente Beji Caid Essebsi ha dichiarato lo stato di emergenza. Il 26 giugno, uno studente ha sparato sulla spiaggia della località turistica di Sousse, uccidendo 38 turisti stranieri, quasi tutti britannici. Il 18 marzo, due uomini armati hanno attaccato il museo del Bardo di Tunisi, uccidendo 22 persone, tra cui quattro italiani.

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