22 settembre 2015 14:35

La vicenda del ritiro dal mercato da parte della Volkswagen di 500mila auto negli Stati Uniti, dopo che i vertici dell’azienda hanno ammesso la presenza su alcuni modelli diesel di un software che registrava emissioni inferiori ai limiti di legge, occupa le prime pagine dei quotidiani tedeschi.

Prima casa automobilistica mondiale in termini di fatturato e di redditività, Volkswagen è l’undicesima più grande azienda tedesca. Con 592mila dipendenti è il terzo datore di lavoro e il primo costruttore per auto vendute nel mondo nel 2015. L’automobile è uno dei settori chiave dell’economia e un elemento centrale della società tedesca, da cui l’importanza data alla notizia dai principali giornali del paese.

Uno scandalo di dati manipolati precipita nella crisi la Volkswagen
Frankfurter Allgemeine Zeitung

“È difficile capire perché la Volkswagen, nonostante i chiari vantaggi dell’operazione, abbia corso l’immenso rischio di essere scoperta”, scrive Holger Appel in un editoriale in prima pagina. “Un altro enigma è capire perché a lungo l’azienda non abbia reagito. Già dal maggio del 2014 le autorità di controllo e la Volkswagen discutono della discrepanza tra i risultati dei test e le prestazioni dei motori nell’uso quotidiano”.

Frankfurter Allgemeine Zeitung, 22 settembre 2015. (Dr)

Affari sporchi
Handelsblatt

“Questo scandalo solleva interrogativi le cui risposte devono far tremare i piani alti di Wolfsburg”, la sede della casa automobilistica, sostiene Grischa Brower-Rabinowitch, secondo la quale “ora il capo della Volkswagen ha due possibilità per gestire la crisi: deve chiarire o dimettersi”.

Lo scandalo dei gas di scarico costa miliardi agli azionisti di VW
Die Welt

“Le auto della Volkswagen non sono mai state a buon mercato sotto la guida di un manager fanatico della qualità come Martin Winterkorn, ma in nessun altro posto un consumatore spendeva meglio i suoi soldi per una macchina”, recita l’editoriale – non firmato — del quotidiano conservatore: “La Volkswagen era sinonimo di solidità. Era il fiore all’occhiello dell’ingegneria tedesca. Dallo scorso fine settimana questa immagine è rovinata”.

Lo scandalo VW
Süddeutsche Zeitung

Il capo della casa automobilistica è sotto accusa perché non poteva non sapere della truffa, sostiene l’editorialista Ulrich Schäfer: “Martin Winterkorn sa bene che il capo della Volkswagen non si interessa solo delle grandi linee e della strategia complessiva, ma dell’ultima vite e di ogni minimo dettaglio del motore”.

Süddeutsche Zeitung, il 22 settembre 2015. (Dr)

TDI. Dirty diesel
Frankfurter Rundschau

“I danni sono immensi”, secondo Stefan Sauer. “Soprattutto quelli provocati alla salute attraverso le polveri sottili e i gas velenosi. Nelle città tedesche i valori di soglia di questi elementi sono regolarmente superati e in tutto questo i motori diesel hanno la loro parte. Secondo il Max-Planck-Institut, ogni anno in Germania le polveri sottili provocano la morte di 35mila persone. Un’impresa che per vendere di più manipola i valori di queste sostanze si comporta in modo criminale”.

Crolla la Volkswagen
Der Tagesspiegel

“Scandalo è una parola troppo debole per descrivere quello che è successo alla Volkswagen e quello che significa per l’automobile tedesca, la sua immagine nel mondo, le sue prospettive di successo e, più in generale, per la fama dell’ingegneria tedesca”, scrive Christoph von Marschall, secondo il quale “questa truffa danneggia il marchio Germania”.

In collaborazione con VoxEurop

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