19 ottobre 2015 14:27

Oggi si tengono le elezioni legislative in Canada, dove si vota per eleggere i 338 deputati della camera bassa del parlamento, la camera dei comuni. I parlamentari resteranno in carica quattro anni. Dopo le elezioni il governatore generale del Canada nominerà come primo ministro il leader del partito che otterrà la maggioranza in parlamento. Attualmente il premier è Stephen Harper, che guida il Partito conservatore ed è al governo dal 2006.

Secondo i sondaggi della vigilia, è in leggero vantaggio il Partito liberale guidato da Justin Trudeau, ma la forbice con le altre due principali forze politiche del paese, i conservatori di Harper e il Nuovo partito democratico, è di soli dieci punti.

Il numero dei deputati è aumentato dopo l’ultimo censimento decennale per stabilire il numero e i confini dei distretti elettorali (riding) in base alla distribuzione della popolazione. Si è passati così da 308 distretti a 338. I parlamentari sono eletti con un sistema maggioritario secco: il candidato che ottiene il maggior numero di voti in ogni distretto elettorale vince il seggio.

Oltre alla camera, il Canada ha altri due rami legislativi: la regina Elisabetta II, rappresentata dal governatore generale, e il senato. Ma la camera alta, che comprende 105 membri nominati dal governatore, ha poteri minori rispetto alla camera dei comuni: non vota la fiducia al governo e raramente non approva i disegni di legge della camera bassa.

Ecco una guida per capire il risultato delle elezioni.

L’alternativa ai conservatori

Il voto progressista è diviso tra diverse forze di centrosinistra: il Partito liberale, il Nuovo partito democratico (Ndp) e i verdi. Gli ultimi sondaggi davano come favorito il Partito liberale di Justin Trudeau, 43 anni, figlio dell’ex primo ministro (1968-1984) Pierre Trudeau. La campagna elettorale di Harper ha finanziato uno spot pubblicitario in cui Trudeau era accusato di essere troppo giovane per diventare primo ministro.

Il Nuovo partito democratico, il cui leader è Thomas Mulcair, è sceso al terzo posto nei sondaggi, dopo un iniziale vantaggio. Si tratta della più recente formazione politica tra le tre principali canadesi e si colloca a sinistra rispetto ai liberali. Nel 2011 l’Ndp è diventato per la prima volta il principale partito di opposizione, e il 5 maggio 2015 ha vinto le elezioni locali in Alberta, la provincia più ricca del paese, fino a quel momento ritenuta la più conservatrice.

Per evitare una dispersione del voto a sinistra, sono stati creati alcuni siti indipendenti come strategicvoting.ca, che indicano il candidato favorito per ogni riding – tra Partito liberale, Ndp e verdi – invitando gli elettori a sceglierlo per contrastare meglio il partito conservatore.

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I temi più controversi: immigrazione, economia e ambiente

In campagna elettorale il premier uscente Harper ha detto che cercherà di bandire dagli uffici pubblici il niqab, il velo con cui alcune donne musulmane coprono parte del volto. Il governo conservatore aveva già cercato di vietare l’uso del velo nel 2011, ma una sentenza della corte suprema canadese glielo aveva impedito. Sia i liberali che l’Ndp si oppongono a questa politica.

Un’altra questione legata all’immigrazione che ha avuto un ruolo importante in campagna elettorale è l’accoglienza ai richiedenti asilo, soprattutto dopo la pubblicazione della foto che mostrava il cadavere di Aylan Kurdi, il bambino siriano la cui famiglia si era vista rifiutare un visto per il Canada. Secondo Mulcair, il Canada dovrebbe accogliere diecimila profughi siriani entro la fine del 2015, Trudeau ha alzato il numero a 25mila. Invece Harper ha promesso che in caso di una sua rielezione saranno accolti diecimila profughi, ma nel corso di quattro anni.

Per quanto riguarda l’economia, molti canadesi sembrano aver perso fiducia nelle politiche del governo conservatore. Il partito di Harper ha votato per tagli alle tasse e incentivi alle grandi aziende per sostenere l’estrazione di bitume nell’ovest del Canada, ma ora il paese sta affrontando un periodo di crisi dovuto in parte al crollo del prezzo del petrolio.

Un altro argomento chiave della campagna elettorale è stato la protezione ambientale. Il Canada è stato rimproverato più volte dalla comunità internazionale per le sue politiche sull’ambiente: dei paesi del G7 è quello che meno si è impegnato per la riduzione dei gas a effetto serra. Il governo ha appoggiato la costruzione dell’oleodotto Keystone Xl, che una volta completato dovrebbe collegare l’Alberta con le raffinerie del Texas e dell’Illinois, negli Stati Uniti, ma in campagna elettorale Harper si è detto pronto a tagliare le emissioni. Anche i liberali sono stati favorevoli all’oleodotto, ma hanno promesso di impegnarsi per incentivare l’uso di energie rinnovabili. Invece l’Ndp ha proposto maggiori controlli sui progetti di oleodotti, contrariamente a quanto proposto dai conservatori.

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