20 ottobre 2015 12:35

Arriverà oggi la sentenza della corte costituzionale sulla legge Severino (Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità), entrata in vigore nel novembre del 2012 durante il governo di Mario Monti. La legge deve il suo nome alla ministra della giustizia dell’epoca Paola Severino. La consulta deve valutare se una parte della legge che dispone la sospensione degli amministratori condannati è incostituzionale. Il ricorso di incostituzionalità è stato sollevato dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris.

Cosa prevede la legge

La legge stabilisce la sospensione dall’incarico di un amministratore pubblico, su richiesta del prefetto e del ministero dell’interno, per un periodo di almeno diciotto mesi per i condannati, anche solo in primo grado, per reati come corruzione, concussione, abuso d’ufficio, peculato. Un cittadino che abbia subìto una condanna di questo tipo può però candidarsi a una carica pubblica ed essere eletto, ma poi eventualmente decadere.

Il caso De Magistris e il caso De Luca

I due principali casi che subiranno le conseguenze della sentenza sono: quello del presidente della regione Campania Vincenzo De Luca e quello del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, condannati entrambi in primo grado.

Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, era stato sospeso dal suo incarico dal prefetto a causa di una condanna per abuso di ufficio nel settembre del 2014 e poi reintegrato dal Tar, che ha “sospeso la sospensione” del prefetto e rinviato gli atti alla corte costituzionale “per non manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale degli articoli 10 e 11 del D.Lgs. 235/2012”. Dopo la sentenza della cassazione la decisione del Tar sarà annullata e De Magistris avrà trenta giorni per rivolgersi al tribunale ordinario che deciderà sulla sua permanenza in carica.

Vincenzo De Luca, presidente della regione Campania, è stato condannato in primo grado a un anno di carcere, a gennaio del 2015, per abuso d’ufficio. Sospeso dal prefetto quando era sindaco di Salerno, era stato reintegrato da una decisione del Tar. Anche nel caso di De Luca il giudice ordinario ha deciso di reintegrarlo, rinviando gli atti alla corte costituzionale.

I due scenari possibili

Se la corte deciderà che la legge è incostituzionale anche solo parzialmente, il governo dovrà modificarla e portare le modifiche in parlamento. Se invece la legge sarà definita costituzionale il governatore della Campania Vincenzo De Luca dovrebbe essere sospeso come il sindaco di Napoli Luigi De Magistris (che intanto dovrebbe però vedere prescritto il suo reato).

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