06 novembre 2015 16:14

La Russia ha deciso di sospendere tutti i collegamenti aerei con l’Egitto, fino a quando non saranno chiarite le cause dell’esplosione dell’aereo di linea della Metrojet, avvenuta nel Sinai il 31 ottobre. Il presidente Vladimir Putin ha dato l’annuncio dopo che gli inquirenti britannici e statunitensi hanno sostenuto che il disastro aereo, in cui sono morte 224 persone, è stato causato da una bomba che si trovava nella stiva. Finora le autorità russe hanno sempre smentito l’ipotesi di un attentato.

La pista terroristica. La Bbc ha riferito che gli inquirenti britannici ritengono che la bomba fosse nascosta in un bagaglio fatto salire sull’Airbus 321, probabilmente a causa degli scarsi controlli nello scalo di Sharm el Sheikh. In questa fase delle indagini non sono comunque ancora escluse le altre ipotesi, come la possibilità di un guasto.

Le intercettazioni. I servizi segreti di Londra e Regno Unito, secondo il Times e il Daily Telegraph, avrebbero intercettato con i satelliti spia le comunicazioni online tra jihadisti dello Stato islamico in Siria e in Egitto, da cui sarebbe emerso che l’esplosione in volo dell’aereo di linea russo, il 31 ottobre scorso, è stata un attentato.

Le dichiarazioni di Cameron e Obama. Sarebbe per il risultato di questa operazione di intelligence, avvenuta dopo che l’aereo era già precipitato, che il premier britannico David Cameron e il presidente degli Stati Uniti Barack Obama hanno sostenuto pubblicamente la tesi di un’azione terroristica. Intervistato da una radio di Seattle, Obama ha definito “probabile” che si sia trattato dell’esplosione di una bomba. “Prendiamo questa possibilità molto seriamente”, ha detto il presidente degli Stati Uniti.

La scatola nera. Il volo A321 è esploso subito dopo il decollo da Sharm el Sheikh, diretto a San Pietroburgo, ed è precipitato uccidendo tutte le persone a bordo. Stando all’analisi della prima scatola nera, quella che registrava i parametri dell’Airbus 321, l’aereo potrebbe aver subito un distacco improvviso della coda dalla fusoliera. La scatola nera avrebbe mostrato che nel corso del volo, durato poco più di 20 minuti, i sistemi dell’Airbus funzionavano correttamente, ma poi si è verificato un evento dopo il quale la registrazione di ogni parametro di volo si è interrotta simultaneamente. Così gli esperti ipotizzano un distacco della coda dell’aereo dalla fusoliera, che avrebbe comportato la rottura dei cavi che uniscono i sensori alla scatola nera, collocata appunto all’estremità posteriore del velivolo.

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Il rimpatrio da Sharm. Le compagnie aeree britanniche hanno cominciato a riportare in patria i turisti rimasti bloccati a Sharm el Sheikh dopo la decisione del governo di Londra di chiudere le rotte tra il Regno Unito e il Mar Rosso. Le autorità britanniche avevano previsto una serie di voli straordinari di Easyjet, Monarch, Thomson e British Airways in cui – per rafforzare la sicurezza – i passeggeri potevano portare con sé solo il bagaglio a mano e tutti gli altri bagagli sarebbero stati trasportati separatamente. Ma le autorità egiziane hanno limitato i piani di rimpatrio della compagnia aerea EasyJet. Il ministro dell’aviazione civile egiziano, Hossam Kamal, ha spiegato che è stato chiesto alla compagnia low cost di “organizzare per oggi 8 voli al posto dei 18 richiesti”. Il rinvio temporaneo è stato deciso per permettere di risolvere alcune “questioni logistiche” d’intesa con le autorità egiziane, ha aggiunto l’ambasciatore britannico al Cairo John Casson.

Il Regno Unito pensa di bombardare anche in Siria. Il ministro della difesa britannico Michael Fallon ha detto che è sbagliato per il Regno Unito puntare sugli alleati per proteggersi dal gruppo Stato islamico e ha chiesto al parlamento di estendere anche alla Siria i raid contro i jihadisti già in corso in Iraq. In questo momento “le strade del Regno Unito sono al sicuro grazie ai raid statunitensi, australiano e francesi”, ha detto Fallon.

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