22 novembre 2015 18:19

A otto giorni dagli attacchi in cui sono morte 130 persone a Parigi, il divieto di manifestare è stato prolungato fino al 30 novembre in Francia, mentre a Bruxelles l’allerta è massima per il timore di nuovi attentati simili a quelli avvenuti nella capitale francese. I responsabili degli attacchi di Parigi sono stati in parte identificati, ma alcuni presunti attentatori e complici sono ancora latitanti. Ecco le ultime novità sull’inchiesta:

In Francia

  • La polizia ha identificato cinque attentatori finora: Samy Amimour (28 anni), Omar Ismaïl Mostefaï (29 anni), Bilal Hadfi (20 anni), Brahim Abdeslam (31 anni) e Salah Abdeslam (26 anni). I primi quattro sono morti negli attacchi, mentre Salah Abdeslam è latitante. Secondo la polizia francese altri due attentatori morti, sarebbero entrati in Europa dalla Grecia negli ultimi mesi, mentre l’ottavo attentatore (uno dei tre della sala da concerto Bataclan) non è ancora stato identificato.
  • Il 22 novembre la polizia ha diffuso la foto di uno degli attentatori dello Stade de France, quello con il finto passaporto da profugo siriano, e ha chiesto a chiunque abbia delle informazioni di comunicarle agli inquirenti.
  • La polizia sta cercando di capire qual è il ruolo ricoperto nell’organizzazione da Abdelhamid Abaaoud, ucciso a Saint-Denis, periferia nord di Parigi il 18 novembre in un blitz delle forze speciali francesi. Secondo le ultime ricostruzioni, Abaaoud potrebbe essere stato l’uomo alla guida di una Seat nera che il 13 novembre ha portato Brahim Abdeslam nei ristoranti e bar del decimo e undicesimo arrondissement. Dopo l’attacco Abaaoud avrebbe condotto l’auto a Montreuil, un comune alla periferia di Parigi, dove la Seat abbandonata è stata ritrovata dalla polizia il giorno successivo. Nell’auto c’era un kalashnikov sul quale sono state ritrovate le impronte digitali di Abaaoud. Il 13 novembre, dopo gli attentati, a Montreuil una telecamera di sorveglianza della metro ha ripreso Abdelhamid Abaaoud alle 22.14, mentre entrava nella stazione. Questo confermerebbe che dopo aver lasciato l’auto, l’uomo sarebbe fuggito in metro.
  • È ancora in stato di fermo Jaward B., proprietario della casa di rue du Corbillon a Saint-Denis, dove la polizia ha fatto un blitz il 18 novembre e ha ucciso tre persone, tra cui Abdelhamid Abaaoud, sua cugina Hasna Aït Boulahcen e un terzo uomo non identificato.

In Belgio

  • La polizia è ancora in cerca di Salah Abdeslam, uno dei presunti attentatori che è riuscito a scappare da Parigi subito dopo gli attentati, mentre suo fratello Brahim Abdeslam si è fatto esplodere davanti al ristorante Le Comptoir Voltaire il 13 novembre. Secondo diversi testimoni, Abdeslam si troverebbe ancora in Belgio dove è stato portato a poche ore dall’attentato di Parigi da due complici.
  • Secondo le ultime ricostruzioni, Salah Abdeslam il 13 novembre sarebbe stato alla guida di una Clio con a bordo gli attentatori dello Stade de France. Dopo aver fatto scendere il commando, Salah Abdeslam si sarebbe recato nel diciottesimo dove probabilmente avrebbe dovuto compiere un attentato facendosi esplodere. Ma secondo alcune ricostruzioni, Salah Abdeslam non avrebbe avuto il coraggio di portare a termine il piano e sarebbe scappato chiamando due suoi amici in Belgio: Hamza Attou e Mohammed Amri. I due si sono recati a Parigi dove hanno caricato Salah per riportarlo in Belgio. L’auto dei tre è stata fermata sull’autostrada A2 che collega Parigi a Bruxelles, ma Salah Abdeslam non era ancora stato segnalato alla polizia che ha lasciato passare l’auto con i tre a bordo. Secondo le ultime ricostruzioni la fuga di Salah Abdeslam non era stata programmata, probabilmente il ragazzo avrebbe dovuto farsi esplodere come suo fratello, ma ha avuto paura e si è dato alla fuga.
  • Hamza Attou e Mohammed Amri sono stati arrestati dalla polizia belga e sono accusati di appoggio logistico e di terrorismo. È stato arrestato anche un terzo complice, un belga di origine marocchina: avrebbe aiutato Salah durante la fuga. Nella cantina di casa sua è stato ritrovato un arsenale di armi, ma non sono stati trovati esplosivi.
  • Il fratello di Salah Abdeslam che vive nel quartiere Molenbeek, a Bruxelles, ha fatto un appello, parlando a una tv belga, e ha chiesto a suo fratello di consegnarsi alla polizia: “Arrenditi!”. “Meglio vederlo in carcere che al cimitero”, ha aggiunto.

Nel resto del mondo

  • Un altro belga di origine marocchina, Ahmed Dahmani, è stato arrestato ieri in Turchia mentre provava a entrare in Siria grazie a due complici di nazionalità siriana. Dahmani è accusato di aver fatto i sopralluoghi per gli attentati di Parigi del 13 novembre.
  • In Marocco la polizia sta interrogando Yassine Abaaoud, il fratello di Abdelhamid Abaaoud, ucciso dalle forze speciali francesi a Saint-Denis. Yassine Abaaoud è in carcere in Marocco dal novembre del 2014 per reati comuni, ma dopo la morte del fratello, è stato di nuovo interrogato dalla procura come possibile persona informata sui fatti.

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