18 maggio 2016 12:43

Con una lettera del vicepresidente Valdis Dombrovskis e del commissario agli affari economici e finanziari Pierre Moscovici, la Commissione europea si è detta pronta a concedere all’Italia la flessibilità di bilancio chiesta dal ministro dell’economia italiano, Pier Carlo Padoan. Una deroga visto che l’Italia, come previsto dalla regola del debito inserita nel fiscal compact, si era impegnata con l’Europa a raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2018.

La flessibilità dovrebbe essere pari allo 0,85 per cento del prodotto interno lordo (14 miliardi di euro), a condizione che il governo italiano si impegni a mantenere il rapporto deficit/pil del 2017 all’1,8 per cento. La Commissione ha sottolineato che si tratta di una flessibilità che non ha precedenti.

Per visualizzare questo contenuto, accetta i cookie di tipo marketing.

La misura dovrebbe essere annunciata il 18 maggio, quando la Commissione europea si riunisce per esaminare le leggi di bilancio degli stati membri per il 2016 e le sue “raccomandazioni specifiche per paese”.

Bruxelles chiede anche all’Italia di mantenere la clausola di salvaguardia, cioè l’aumento dell’Iva, che il governo aveva predisposto come garanzia in caso di necessità per mantenere gli obiettivi di bilancio, ma che poi aveva annunciato di non volere attuare. Inoltre la Commissione prevede una nuova verifica dei conti italiani nel novembre del 2016.

La decisione di mantenere in agenda i pareri sui bilanci degli stati membri non è ancora sicura, perché oltre al caso dell’Italia ci sono due altri paesi che hanno una situazione molto più delicata, e questo potrebbe indurre i commissari a un rinvio. Si tratta di Spagna e Portogallo, che non sono riusciti a ridurre al 3 per cento il proprio rapporto tra deficit e pil, l’obiettivo per loro previsto da Bruxelles.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it